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The San Diego Union Tribune [18-09-2015]

Il chitarrista Dave Keuning, che vive nella contea Nord di San Diego, parla della musica, i festival, le registrazioni e come ci si sente a non essere riconosciuto quando va a vedere concerti al Belly Up Tavern.

È vero che i Killers hanno annunciato oggi un concerto per sabato all’Observatory North Park, ormai già sold out, come riscaldamento per il Kaaboo Festival?
È corretto. Si tratta sia di un concerto di riscaldamento, anche se (di recente) abbiamo suonato altri due concerti, sia un concerto per divertirci a suonare in un posto piccolo. Probabilmente non suoneremmo in un posto com il North Park se facessimo un tour nelle arene. Non ci sono ancora stato. Ogni tanto vado a vedere delle band che suonano Belly Up o altri posti in centro città.”

Sei anonimo nella zona? Voglio dire, puoi andare al Belly Up o in centro senza essere riconosciuto?
Ogni tanto vengo riconosciuto. Non mi dispiace. La maggior parte delle persone che mi riconoscono sono altri musicisti, e non mi dispiace parlarci assieme. E ho anche alcuni amici musicisti qui, Ogni tanto vado al Belly Up senza essere rionosciutio e poi me ne torno a casa a fine serata. È una cosa abbastanza triste!

Ray Suen, che è cresciuto a San Diego ed è stato un membro di supporto nei tour dei Killers per alcuni anni, mi ha raccontato un bell’aneddoto di quando avete suonato alla Royal Albert Hall a Londra. Dopo che siete scesi dal palco e vi siete avviati lungo un corridoio, siete stati accolti da un uomo che indossava una maschera di Alice Cooper. Quando se l’è tolta ha rivelato di essere Paul McCartney. Ray ha detto che eravate tutti allibiti. Gli ho detto che uno dei migliori album di Alice Cooper si intitola ‘Killer’.
Siamo rimasti confusi da una persona che indossava una maschera di Alice Cooper; non sapevamo se parlarci, o scappare, perché non c’entrava veramente niente con la situazione. Poi si è tolto la maschera, ed è andato dritto nella lista dei momenti della vita per me.

Molte delle band e cantanti che suoneranno al Kaaboo non potrebbero non conoscere il Del Mar Racetrack and fairgrounds. Tu, invece, sei residente in quest’area in pratica. Vero?
Beh potrebbe essere un’affermazione accurata. So cos’è. E dato che ormai sono del posto, ne so di più degli altri. Non ho mai visto le gare lì, ma sono stato al luna park e conosco bene l’area.

Che ne pensi del Kaaboo?
Ne ero entusiasta dato che ci è stato offerto di suonarci. È il primo anno, per cui non ha ancora una reputazione. Ma speriamo di farlo iniziare con il piede giusto. Mi piacciono le band che ho visto nella lineup.

Qual è stato il primo festival a cui hai partecipato come fan?
Oh, um, beh. Il mio primo ricordo, anche se non era tecnicamente un festival, ma era un concerto di Metallica, Suicidal Tendencies e Danzig, era all’aperto ed era organizzato come un festival. È durato cinque ore ed era all’aperto, quindi è stato un grosso investimento.

Dov’è stato e quanti anni avevi?
A Des Moines e avevo circa 17 anni.

E qual è stato il primo festival in cui avete suonato?
Il primo festival in cui abbiamo suonato è stato Glastonbury in Inghilterra. Non sapevamo niente dei festival inglesi, o di qualsiasi festival, e per me è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita. C’erano così tante persone e ci ha dato molta visibilità. Non avevo mai sentito così tanta energia da un pubblico prima. È stato davvero figo! I festival hanno una bella atmosfera. E dopo il concerto, se hai tempo, puoi rimanere e passare del tempo con le altre band. È la cosa che preferisco. Se fossi il responsabile del programma dei concerti, metterei solo festival.

E non è quello che state facendo quest’anno?
No, abbiamo anche dei piccoli concerti. Ma hai ragione; la maggior parte sono festival. Di 6 concerti, 4 sono festival.

Quali sono i componenti che fanno un festival grande?
Beh, il componente numero 1 è il pubblico, perché è diverso da posto a posto, e in America è diverso dal resto del mondo. E a volte cambia a seconda della lineup, e anche da quanto hanno bevuto le persone del pubblico, dal tempo, e da quanta musica conoscono. Abbiamo suonato a centinaia di festival, e non posso lamentarmi di molti.

Nel 2013 hai detto che eri stufo di andare in tour. Adesso i Killers fanno solo sei concerti in un anno. Siete passati da un estremo all’altro?
Beh, ci sono vari motivi per il piano concerti che abbiamo adesso. Ma si trattava di più di avere una pausa progettata, e anche di lasciare che ognuno facesse quello che voleva fare, che fosse fare un album solista o avere del tempo libero. C’è stato un anno in cui non abbiamo suonato concerti, per un motivo o l’altro. L’anno scorso abbiamo suonato per la Final Four; è stato uno della manciata di concerti che abbiamo fatto. Quest’anno non potevo dire di no al Kaaboo. È praticamente nel dietro casa! Ed era da un po’ che dovevamo suonare a San Diego. L’ultima volta è stato un concerto per una radio, quindi non era nemmeno un concerto solo nostro. Non lo nemmeno questo festival, ma suoneremo comunque un set più lungo.

Il batterista dei Killers, Ronnie Vannucci Jr., è il leader di una sua band, in cui suona la chitarra. Hai mai pensato di formare una tua band ed essere poi il batterista?
(ride) Certo, l’ho considerato. Se solo sapessi come si suona la batteria!

Dai! Quanto difficile potrà mai essere?
Giusto! In realtà ho una batteria a casa, ma non sono pronto a farlo. Sono ancora più interessato alla chitarra che alla batteria. Ogni volta che inizio a lavorare su nuovo materiale, arrivo alla conclusione che preferirei usarlo per i Killers rispetto ad un progetto solista che probabilmente nessuno ascolterà mai. Capisco che a volte è salutare avere un progetto solista, anche se sono solo 100 persone a sentirlo, perché così ti sfoghi. Ho un raccolta di circa un centinaio di canzoni. Ma non sento la necessità di pubblicare un album solista. Sono sicuramente più entusiasta di fare musica con i Killers, cosa che ci stiamo preparando a fare, tra l’altro. Se anche solo una delle mie idee verrà usata in un album dei Killers, verrà ascoltata da molte più persone rispetto ad un album solista. Anche io il desiderio di fare progetti solisti, e ho contribuito agli album di alcuni amici durante gli anni, solo perché penso che sia divertente farlo.

Quanto spesso fai pratica?
Prendo in mano la chitarra almeno per alcuni minuti ogni giorni, quando sono di fronte la TV. E negli altri giorni me ne vado nel seminterrato. Si, ho un seminterrato a San Diego! E` una cosa rara. È insonorizzato abbastanza bene, e butto giù qualcosa un po’ di volte durante la settimana.

Vai mai a fare surf, o fai qualcosa di non collegato alla musica che indirettamente ti ispira quando fai musica?
Non faccio surf. Conoscono molti surfisti e vivo nell’are di Cardiff/Encinitas. Mi piace nuotare nell’oceano. Mi piace camminare. Non so come si faccia surf, perchè sono cresciuto nel Midwest. Vivo vicino all’oceano, per cui ne ho una bellissima vista da casa mia. Mi da una calma è tranquillità mentale.

Riusciresti a dire quali sono le similarità e le differenze tra Daniel Lanois e Steve Lillywhite (produttori degli album dei Killers)?
(ride) Beh, sono piuttosto diversi. Lanois è un chitarrista ed è più un musicista con le mani in pasta. Gli piace avere idee quando si trova nella stanza di registrazione con te, con la band, e cerca ti mette alla prova e fa commenti e da suggerimenti. Dato che sono un fan di alcuni dei suoi lavori – so che è stato parte di ‘Achtung Baby’ degli U2 – stimo il suo input come chitarrista. E alla fine ha avuto anche i crediti in due canzoni dell’ultimo album. Lillywhite ha lavorato con grandi persone, inclusa la Dave Matthews Band e gli Smiths. È per questo che lo abbiamo chiamato. Ma mi è più difficile definire con precisione il suo contributo.

Poi approfondire il fatto che vi state preparando al prossimo album dei Killers?
Siamo nelle fasi iniziali in cui ci scambiamo idee l’un l’altro, e ci siamo ritrovati per alcuni giorni quando gli impegno di ognuno l’hanno permesso. Per me è già iniziato, si tratta solo di ritrovarci assieme e crearlo.

Credi che i Killers prenderanno una direzione completamente diversa, come gli U2 hanno fatto con ‘Achtung Baby’ e i Police con ‘Synchronicity?’
Ah, è possibile. È possibile che prenderemo una direzione completamente diversa. Ci ritroviamo sempre a vedere il successo dell’ultimo album, ma anche, allo stesso tempo, a fare quello che va meglio nel momento in cui ci troviamo, cercando sempre di evolverci. È una sorta di evoluzione naturale, credo. Non posso dire come suonerà il prossimo album; è ancora troppo presto. Ma abbiamo ancora le stesse ambizioni.

Quanti simili o diverse sono quelle ambizioni oggi rispetto a quando i Killers erano una nuova giovane band?
Beh,è una domanda giusta, perché potresti non essere mai più in grado di avere la stessa ambizione di quando cercavi di abbandonare il tuo lavoro e smettere di mangiare gli spaghetti di riso in scatola. Ma sentiamo che dobbiamo costantemente dimostrare quello che siamo e avere una amichevole competizione con tutti gli altri artisti alla radio per avere lì anche le nostre. Fare musica non è abbastanza. Vogliamo che le nostre canzoni vedano la luce del giorno e siano trasmesse dalle radio pop o modern-rock. Per cui non saprei. Non dirò però che l’ambizione è meno di quella che era un tempo.

Beh, mi ricordo che Neil Young disse che quando era giovane e imparava un nuovo accordo, scriveva tre canzoni usando quello stesso accordo.
So esattamente cosa intendi. È come se avessi un vantaggio quando sei giovane e fresco, perché tutto sembra bello con tutti questi nuovi accordi in cui ti imbatti per la prima volta. Invecchiando cerchi di pensare sempre fuori dagli schemi.

Ultima domanda: Come chiameresti un batterista che indossa un soprabito e una cravatta?
Come?

L’imputato.
(ride) È bella.

Hai una battuta che vorresti condividere?
Come chiameresti un autobus pieno di avvocati che cade da un dirupo a 100 miglia all’ora?

Non lo so. Come?
Un buon inizio!

FonteThe San Diego Union Tribune