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Nylon [05-10-2016]

In occasione della celebrazione del decimo anniversario

Il compito più difficile per qualsiasi artista è dare seguito ad un successo estremamente popolare, di quelli che alterano la vita e ti trasformano in una rockstar. Le aspettative sono alte e la pressione di replicare può essere schiacciante. Nessuno lo sa meglio di Brandon Flowers, frontman della band rock revivalista The Killers. Nel 2004, il quartetto di Las Vegas ha pubblicato il loro album di debutto, “Hot Fuss” che, spinto da singoli come “Mr Brightside”e ” Somebody Told Me”, li rende una delle più grandi band al mondo. Ma quando è arrivato il momento di registrare il secondo album, invece di raddoppiare con il dance rock accattivante che li ha resi una presenza abituale di TRL (Total Request Live,  programma di MTV, NdT), Flowers e i suoi compagni hanno deviato verso il regno e l’iconografia del rock classico Americano.

Il risultato è stato “Sam’s Town”, un disco pieno di inni rock che mirano in alto, che ha cercato di riposizionare la band ed in particolare Flowers, come un erede di Bruce Springsteen. Non ha proprio funzionato. Nonostante abbia venduto quasi cinque milioni di copie in tutto il mondo, il disco ha ricevuto recensioni contrastanti (Rolling Stone è stato particolarmente duro) e Flowers ha dovuto subire un contraccolpo per quello che molti pensavano fosse un esagerare l’importanza del disco e la propria. A un certo punto, ha dichiarato alla rivista Giant che Sam’s Town sarebbe stato “uno dei migliori album degli ultimi 20 anni.”

Ma alla fine, il consenso attorno a Sam’s Town si è spostato. In un sondaggio del 2009 di Rolling Stone, i lettori hanno votato Sam’s Town come l’album più sottovalutato del decennio e la rivista Q lo ha definito l’undicesimo miglior album di tutto il decennio, solo due posti in basso rispetto a “Kid A” dei Radiohead. Per quanto riguarda Flowers ed i suoi compagni, sono ancora orgogliosi del loro disco e lo scorso fine settimana hanno celebrato il suo decimo anniversario con due serate al Sam Town Hotel an Gambling Hall, un locale leggendario di Las Vegas da cui l’album ha preso il nome. La band, che si trova nel bel mezzo delle registrazioni del nuovo disco, ripubblicherà il 7 Ottobre Sam’s Town su vinile. Abbiamo raggiunto Flowers via email per parlare di come la sua percezione di Sam’s Town sia cambiata dopo dieci anni, di come le reazioni abbiano influenzato l’album successivo, “Day & Age” e di come lui sia diverso oggi.

Di tutti i vostri album, perché celebrare il decimo anniversario di Sam’s Town? Che cosa significa il disco per voi?

Ci ha veramente rafforzato come band. Non siamo stati solo un fuoco di paglia. E andava bene anche con il fatto che in questo momento non siamo in tour. Le persone del Sam’s Town sono stati grandi ed accomodanti nel lavorare con noi. Stiamo letteralmente prendendo invadendo il posto.

Come è evoluta la tua opinione di Sam’s Town in dieci anni? Come percepisci l’album oggi?

Sono ancora orgoglioso del disco dopo dieci anni. Quando scrivi una canzone o un album c’è una sorta di desiderio primitivo di creare una connessione, con Hot Fuss ci siamo sicuramente connessi. Forse era orientata più verso le zone erogene,  ma abbiamo creato una connessione. Con Sam’s Town siamo passati attraverso il cuore ed ha veramente creato un legame tra noi ed i nostri fan.

Oggi Sam’s Town è conosciuto come un disco che è al tempo stesso “frainteso” e “sottovalutato”. Perché pensi sia così?

Penso sia stato frainteso perché era difficile per le persone mandare giù che le stesse quattro persone anglofile in abiti Dior di Hot Fuss si stessero presentando come i salvatori del rock americano. Forse dall’esterno sembrava un inganno ma in realtà era più autentico e sincero di quanto le persone si rendessero conto in quel momento

Quando Sam’s Town è uscito i confronti con Bruce Springsteen erano onnipresenti. Avevi previsto questa reazione?

Ti viene sempre chiesto cosa stai ascoltando mentre una rivista scrive un articolo in studio di registrazione sul tuo prossimo disco. Stavo ancora abituandomi alle interviste e non ho avuto l’accortezza di mantenere le mie carte ben coperte. Per le persone è diventato sicuramente un vero e proprio argomento di cui parlare. Ma non direi di essermene pentito.

Foto—Rob Loud

Las Vegas è cambiata in questi dieci anni dall’uscita di Sam’s Town? Se si, come?

Ovviamente la cultura dei DJ qui è esplosa, i loro volti sono ovunque. Questa è una delle grandi differenze lungo lo Strip (Las Vegas Strip, una strada nota per la grande concentrazione di hotel e casinò, NdT). Inoltre gli alberghi iniziano a far pagare il parcheggio, custodito e non. Questo non ha nulla a che vedere con Las Vegas, è del tutto lontano dalle fondamenta su cui la città è stata costruita. Conosco un sacco di gente che sta ancora cercando di riprendersi dalla recessione. Las Vegas ne è stata colpita in maniera molto forte.

Quando Sam’s Town è uscito sostenevi di aver registrato uno dei migliori album degli ultimi venti anni. Pensi che quell’affermazione abbia cambiato il modo di reagire al disco di alcune persone e mantieni ancora il punto?

Ogni gruppo pensa che il suo disco sia speciale. Ma ripeto, mi stavo ancora abituando a stare sotto i riflettori ed avevamo appena finito quello che sentivo come un gran bel disco. Non stavo cercando pubblicità o un veloce titolo sui giornali. Ne ero sinceramente entusiasta. Se non pensi che stai facendo qualcosa di grande, perché pubblicarlo? Detto questo, ho messo un grande bersaglio sulla band ed abbiamo preso un po’ di colpi.

Un album precedente di una band può influire sull’album successivo? Se così fosse, le reazioni nei confronti di Sam’s Town come hanno influito su Day & Age?

Sono stato abbastanza onesto nel dire che Day & Age è una reazione alle recensioni negative di Sam’s Town. Ho iniziato a sentirmi inadeguato e indegno di finire il percorso che avevamo intrapreso con Sam’s Town. Mi ci è voluto un po’ per riprendere sicurezza. Ma ci sono tracce di Sam’s Town in Day & Age. “A Dustland Fairytale” è sicuramente una di loro.

Come sei diverso adesso rispetto a quando hai scritto e registrato Sam’s Town?

Ho tre figli ora! Questa è la differenza più grande. Quindi credo che le mie priorità si siano un po’ spostate. Ma sono ancora entusiasta di contribuire in modo creativo. La musica mi ha dato così tanto e sento di vivere molto della mia vita cercando di ritornare il favore.

FonteNylon