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AlternativeNation [07-06-2014]

L’album di debutto dei Killers, Hot Fuss, è stato pubblicato 10 anni fa. I rocker di Las Vegas hanno raggiunto il successo da un giorno all’altro con l’album che contiene classici come Mr. Brightside, All These Things That I’ve Done, Somebody Told Me, e Smile Like You Mean It. Il mix unico di influenze Brit Pop, new wave e rock alternativo della band ha fatto nascere molti imitatori, ma il carisma del frontman, Brandon Flowers, ha aiutato il gruppo a passare il test del tempo e diventare uno delle ultime band rock multiplatino da arena.

Di recente ho avuto modo di parlare con Mark Needham, che ha mixato parecchie canzoni di Hot Fuss.

Come sei capitato a lavorare per Hot Fuss?
La band aveva firmato un contratto di produzione con due partner, Braden Merick e Jeff Saltzman ed io.

Quali sono stati i tuoi primi pensieri sul sound della band, credevi che avrebbero avuto tutto questo successo?
Adoravo la band e le canzoni, ma è comunque sempre difficile dare un giudizio e prevedere che qualcosa possa avere tanto successo quanto ne ha davvero ottenuto. Di solito lavoro su quello che mi piace quando vengo coinvolto in progetti come questi che sono ritenuti ‘contratti di sviluppo’ (contratti per la registrazione del primo album di un artista, ndt.).

Quanto hai interagito con Brandon, Ronnie, Dave, e Mark? Quali sono state le tue impressioni di loro come persone e come musicisti?
Abbiamo lavorato assieme su Hot Fuss per un po’ e mi piace pensare che siamo ancora amici tutt’ora. I nostri cammini hanno seguito percorsi diversi da allora, ma quando ci vediamo è sempre bello incontrarsi e parlare con loro. È interessante vederli adesso, rispetto a quando abbiamo iniziato dieci anni fa, la loro ‘evoluzione’ nel tempo come persone e anche la loro musica. Allora erano così giovani ed innocenti (quando abbiamo iniziato a lavorare assieme)!

Quali sono i tuoi ricordi di Mr Brightside?
Ho lavorato su tantissimi album da allora, ma mi ricorderò sempre la prima canzone su cui abbiamo lavorato, Mr Brightside. Sono arrivato in macchina alla Bay Area (di San Francisco, ndt.) per incontrarli, e avevano appena iniziato a mettere assieme la varie tracce della canzone. Ho fatto qualche aggiustamento e un mix in un’ora circa, ed è quel mix ad essere poi finito nell’album. Chi avrebbe mai pensato che avrebbe avuto così tanto successo?!

Che ricordi hai di All These Things That I’ve Done?
Mi ricordo anche che cercavo di insegnare ad un coro gospel le parti di accompagnamento di ‘All These Things..’ nel backstage del SXSW (South by Southwest, festival di music e film che si tiene ad Austin ogni anno in Marzo, ndt.) mentre la band stava suonando il proprio set, e poi il coro è uscito sul palco quando è partita la canzone ed è stata grandiosa. Ero terrorizzato (sarebbe potuto essere un disastro!) perché avevano appena imparato le loro parti, per cui ero sollevato che alla fine fosse andato tutto bene, e credo che nessuno avrebbe potuto dire che avessero appena imparato quello che dovevano cantare di accompagnamento alla band.

Hai ricordi di Smile Like You Mean It, Change Your Mind, Believe Me Natalie, e Everything Will Be Alright?
Non ho ricordi altrettanto significativi di queste canzoni come per Mr Brightside; dirò che è ancora tutto così strano (in senso positivo) per me, quando cammino in un negozio o ascolto la radio e sento Somebody Told Me. Sono andato a vedere i Killers al concerto al ‘Life is Beautiful’ festival l’anno scorso, e la reazione del pubblico a queste due canzoni (e ad ogni loro concerto a cui sono stato), così tanti anni dopo, è stata grandiosa. È gratificante continuare a vedere gli effetti positivi che quelle canzoni hanno sulle persone.

Anche se Brandon è ovviamente molto orgoglioso dell’album, in alcune interviste ha menzionato il fatto che vorrebbe che la sua voce avesse avuto meno manipolazioni, con riferimento all’autotune. Ti ricordi come sono state trattate le parti vocali nel processo di mixaggio?
Credo che parli dell’Echo Boy (un plugin per creare eco, ndt.) che è stato usato su ogni canzone! Comunque devo fare notare che sembra aver funzionato molto bene (le canzoni hanno avuto successo).

Hai qualche storia memorabile o divertente che ti ricordi del periodo in cui hai lavorato sull’album? O come era lo studio?
Abbiamo lavorato sulle tracce di Hot Fuss nello studio casalingo nel seminterrato di Jeff, e in uno studio a Chatsworth, in California, chiamato Cornerstone. Durante quel periodo avevo riservato lo studio per i Fleetwood Mac. Per cui è stato un po’ inusuale lavorare sui Fleetwood Mac nello stesso tempo in cui lavoravo per i Killers, progetti così diversi su cui mi sono trovato a lavorare in parallelo allo stesso tempo, passando dall’uno all’altro, ma credo che alla fine sia andato tutto bene…

FonteAlternativeNation.net