Q Magazine [03-2020]
Brandon Flowers parla di Imploding the Mirage, il nuovo “album concettuale” dal titolo folle della band indie-rock di Las Vegas
Una delle prime cose che i Killers hanno deciso per il loro nuovo album è stata l’immagine di copertina. Ne hanno attaccato copie su tutte le pareti dello studio di registrazione e si sono lasciati guidare da essa. Se qualcosa stonava con l’atmosfera dell’immagine veniva bocciata. “Di solito è una delle cose che si lascia alla fine,” dice il frontman Brandon Flowers, al telefono dalla sua casa di Park City, in Utah. “È un bellissimo dipinto che rappresenta perfettamente il disco. O abbiamo in qualche modo forzato il disco a rappresentare il dipinto. È di un artista americano, ma i fan impazzirebbero a cercarlo su Google se dicessi il nome, quindi aspetto a farlo.”
Sono passate da poco le 9.30 del mattino e Flowers ha portato i figli a scuola, mangiato la sua solita colazione fatta di uova strapazzate, avocado, una fetta di pane fatto col lievito naturale e pomodori cotti al forno, e si sta preparando per un altro giorno di duro lavoro in studio. La band è a circa metà strada con Imploding the Mirage.
Oltre ad usare la copertina per individuare la strada da seguire durante le registrazioni, gli indie-rocker di Las Vegas avevano anche quel titolo meravigliosamente ridicolo. È il tipo di frase che ci si può immaginare Ron Burgundy ripetere come riscaldamento vocale in Anchorman. “A la Torcia Umana è stato negato un mutuo. Il piromane ha piedi di una forma strana. Implodiamo il Mirage.”
“È un gran titolo!” dice Flowers. “Lo amo. Sarebbe sciocco da parte mia dare troppe informazioni sul significato. Ognuno si farà la sua idea. Voglio dire, guarda quello che è successo con Human! Ha diversi significati e suona bene anche sulla carta.”
Quello che il cantante può rivelare è che il sound del sesto album della band incarna il loro “non aver paura di essere chi siamo.” “Tutto si sta pian piano omogeneizzando e sono orgoglioso di come stiamo trattando questo periodo di transizione nella nostra carriera.” Per “periodo di transizione”, Flowers sta probabilmente facendo riferimento al fatto che nessuno è sicuro di chi faccia parte dei Killers in questi giorni. Quando erano pronti per iniziare il tour a supporto di Wonderful Wonderful, nel 2017, gli unici membri fondatori sul palco sono stati Flowers e il batterista Ronnie Vannucci. “Vannuci è ancora con me nella band,” dice ridacchiando. “Anche Mark Stoermer è venuto spesso.”
E il chitarrista Dave Keuning?
“Dave no,” dice, “no, non al momento.”
Ci sono stati cinque anni di pausa tra gli ultimi due album, ma stavolta si sono messi al lavoro appena finito il tour, hanno affittato una casa sulle montagne che circondano Park City e ci hanno montato uno studio. Flowers dice che l’album sarebbe potuto già essere pronto se non avessero cestinato i primi sette mesi di lavoro. “Ho cercato di fare del mio meglio per suonare come i Killers, ma dopo sette mesi ho capito che non era il modo giusto di fare le cose,” dice.
Shawn Everett, collaboratore di Kacey Musgraves e i War on Drugs, è stata la persona che ha fatto capire a Flowers che dovevano prendere una nuova direzione. “È diventato il produttore dell’album,” afferma Flowers. “Lui e Jonathan Rado [membro dei Foxygen] sono stati con noi tre giorni e hanno messo tutto sotto sopra. Ho avuto una sorta di risveglio. Abbiamo scritto questa canzone che si intitola My God e ho realizzato, ‘Oh, questa è la musica che voglio fare.'”
Un’altra canzone inclusa nell’album è Dying Breed che, secondo il cantante, mette assieme diverse influenze dei Killers negli anni. “Cattura in qualche modo il sound di Manchester e di Bruce Springsteen. Credo che sia in questa circostanza che siamo al nostro meglio, quando riusciamo a prendere questi diversi elementi e li facciamo funzionare assieme.”
Dice che la canzone che dà il titolo all’album ricorda un po’ il sound dei Kinks. “Ricorda un po’ la leggerezza di [Ray] Davies. È la base di partenza perfetta per l’album.”
Siamo molto lontani dai giorni in cui Flowers scriveva di qualcuno che gli aveva detto che avevi un ragazzo che assomigliava ad una ragazza, adesso riflette su temi esistenziali nei suoi testi.
“Diventare eterni è qualcosa a cui penso spesso,” spiega, “due che diventano uno, è una cosa piuttosto spirituale. C’è sempre paura ad usare la definizione ‘album concettuale’, ma come band ti spinge a impegnarti ad un obiettivo. Questo è sicuramente quello più vicino ad essere un vero e proprio album concettuale.”
Previsto in uscita in estate, Imploding the Mirage sarà accompagnato da un tour negli stadi britannici. La band ha venduto 250.000 biglietti in due ore quando sono andati in vendita a Dicembre. “Mi stupisco ogni volta che vedo i concerti vendere in questo modo,” afferma Flowers. “Non lo do per scontato.”
Dice che gli spettatori si possono aspettare un tipico concerto spettacolare. “Non conosco altri modi di esibirci. Diamo molto, sentiamo ancora che dobbiamo provare il nostro diritto di stare sul palco.” Miraggi tate attenti. Brandon Flowers sta per farvi implodere.