Rolling Stone UK [01.06.2022]
Mentre i Killers sono in viaggio per il tour posticipato in Regno Unito, Brandon Flowers racconta a Rolling Stone UK la situazione negli Stati Uniti e come stanno già lavorando a nuova musica
Quando i Killers hanno pubblicato Imploding The Mirage nel 2020, i rocker di Las Vegas sono usciti travolgenti dal deserto del Nevada con una colonna sonora degna di un festa in uno stadio a cui, per ovvi motivi, nessuno di noi ha potuto partecipare in quel momento.
Ma due anni più tardi il frontman Brandon Flowers ha come missione dimostrare che valeva la pena aspettare per quella festa.
“Ce n’è voluto di tempo,” dice con la sua inconfondibile parlata strascicata, mentre risponde al telefono la sera dopo che la band ha dato inizio al tour britannico a Doncaster, la settimana scorsa.
È una serie di date che dimostra il rapporto fedele che la band ha con il Regno Unito. Suonano in città spesso dimenticate dagli altri artisti che fanno tappe negli stadi (vedi Norwich e Southampton), dimostrazione del loro rapporto affiatato con questo Paese e la possibilità di dare finalmente vita a quella festa – anche se due anni dopo rispetto al previsto.
Anche se ciò significa che le canzoni di Imploding The Mirage adesso sono conosciute come vecchi amici dal pubblico dei Killers, che ha ormai familiarizzato con il fascino di quell’album, è anche un’opportunità per la band di presentare il loro settimo album, più malinconico, Pressure Machine – uscito solo un anno più tardi.
In quel disco, Brandon ha offerto una visione inflessibile della sua infanzia a Nephi, una cittadina rurale dello Utah. Una fetta appassionata di rock nel cuore degli Stati Uniti, tracce come West Hills hanno visto la band occuparsi di un argomento come la crisi degli oppioidi che sta falciando il Paese, mentre Quiet Town esamina come una cittadina possa rispondere ad una tragedia.
Ma, come spiega nella nostra intervista, per i Killers è già tutto pronto per nuova musica – con un nuovo singolo previsto in uscita quest’estate.
Ciao, Brandon! Siete finalmente tornati in tour in Regno Unito…
Ce n’è voluto di tempo! Questi concerti erano in programma nel 2020 e ancora non riusciamo a credere che finalmente stia succedendo. Che siamo in tour e stiamo iniziando a trovare la nostra routine. Ci stiamo avvicinando, ma c’è voluto un po’. Stare sul palco è naturale, ma tutto quello che c’è dietro è enorme. Stiamo familiarizzando con ogni aspetto, ma appena ho il microfono in mano, tutto scompare.
È interessante quanto sia ampio questo tour. Di solito le band da stadio toccano le città più importanti, ma voi percorrerete in lungo e in largo tutto il Paese.
Ormai veniamo qui da 18 anni e abbiamo sviluppato una relazione davvero speciale. È una sorpresa per noi, ma allo stesso tempo ho sempre sentito dentro di me che ci avreste accolti bene. Molta della musica che amiamo viene da qui e questi quasi due decenni sono stati fantastici. Non saremo mai in grado di ripagare le persone qui in Regno Unito per quello che hanno fatto per la nostra carriera, a partire dai primi concerti nel 2004.
Com’è stato poter finalmente suonare le nuove canzoni? Questa attesa di due anni ha permesso ai fan di conoscere meglio le canzoni di Imploding The Mirage e Pressure Machine.
Saranno sempre considerati come gli album del Covid, ma credo che nonostante tutto ci sia un lato positivo. I nostri fan hanno avuto il tempo di conoscere a fondo questi album. Tuttavia tante persone hanno guardato molto di più Netflix che ascoltato musica, per cui è sempre strano venire a suonare nuova musica perché hai una sola opportunità di farlo per città.
Alcune cose ci sorprendono però, Fire in Bone sembra così naturale e piacevole sul palco. La stiamo suonando subito dopo Somebody Told Me e sembra che sia sempre stato il suo posto. Queste sono vittorie!
Pressure Machine, in particolare, vi ha visti focalizzarvi sui problemi che affliggono gli Stati Uniti centrali, come l’epidemia di oppioidi in Quiet Town. Ci sono stati dei miglioramenti da quando l’avete scritta?
Per quanto riguarda l’epidemia di oppioidi, la situazione è peggiorata. Ci sono state più morti per overdose da oppioidi negli Stati Uniti nel 2021 che in qualsiasi altro anno. È una situazione triste e catastrofica con cui ci troviamo a dover fare i conti e spero che troveremo una soluzione. Ha toccato persone nella mia famiglia e nella famiglia del nostro batterista. Persone nella nostra città, è molto triste. Bisogna affrontare il problema e per quanto io non abbia risposte, sono riuscito ad esprimere i miei pensieri, e so che sembrerà cliché dire che è stato catartico, ma lo è stato scrivere di questo argomento in Quiet Town. Affrontare questo dolore che mi portavo appresso, ma che non ho capito di portare finché non ho messo giù quelle parole. La musica può essere così importante.
Avete anche pubblicato Land of the Free nel 2019, che affronta, tra le altre cose, le sparatorie di massa negli Stati Uniti. Pochi giorni fa abbiamo visto gli orrendi eventi a Uvalde. Cosa ne pensi?
È una cosa straziante. Ma la cosa triste è che ci aspettiamo queste situazioni. Non è più scioccante, ed è straziante perché la gente dovrebbe essere furiosa e i nostri politici dovrebbe combattere per trovare una soluzione, ma non lo sono.
È una bella fetta di cultura americana, ma quando sono state passate quelle leggi, i politici del tempo non avrebbero potuto prevedere i tipi di pistole e munizioni che le persone possono comprare al negozio dietro l’angolo. Non avevano idea di quello che sarebbe potuto succedere e dobbiamo trovare un modo per affrontare il problema, con leggi più severe sul possesso di armi, controlli sui precedenti migliori o su chi può acquistarle.
Non sono il primo a dirlo, ma la cosa triste è che ci siamo abituati a queste storie. Ho tre figli di quattordici, dodici e undici anni adesso. Immaginarli in queste situazioni mi spezza il cuore.
Perché questo cambiamento necessario non sta avvenendo?
È un punto sui cui la destra non si muove. Molti voteranno i Repubblicani, e quindi seguono questo pensiero e non credo che cambierà tanto presto.
Tornando al tour, avete Sam Fender come supporter a Londra. Le sue storie di crescita in un paesetto e il trauma che l’ha contraddistinto sono temi simili a quelli di Pressure Machine.
Sì, siamo sicuramente anime simili ed è sempre bello scoprire nuovi talenti che hanno qualcosa da raccontare e canzoni che vanno di pari passo, che è poi la chiave del successo! Seventeen Going Under, wow.
È divertente perché quando stavo scrivendo Pressure Machine ho ascoltato un paio delle sue canzoni su YouTube e ho pensato che se non avessi scritto quell’album lo avrebbe fatto lui! Perché Pressure Machine non è il tipico album dei Killers, e questa situazione ha acceso un fuoco in me e una voglia di creare quell’album.
Ci sono ospiti speciali previsti per i concerti? La doppia sorpresa di Johnny Marr e i Pet Shop Boys a Glastonbury nel 2019 è stata piuttosto speciale.
È stato davvero un encore di fuoco! In realtà ho incontrato Johnny Marr per la prima volta quel giorno. Abbiamo provato This Charming Man dietro le quinte e poi siamo usciti sul palco e l’abbiamo suonata come se lo avessimo sempre fatto. È stata una cosa surreale per la mia psiche ma anche normale perché conosco a memoria la sua musica. Se guardi il video ti rendi conto di queste sensazioni opposte. Ci piacerebbe avere qualche ospite a Londra, ma dobbiamo mettere in funzione le antenne!
C’è nuova musica all’orizzonte?
Sì, è sempre nei nostri pensieri e stiamo sempre lavorando. Abbiamo un singolo che uscirà in estate e di cui siamo molto contenti. Non è che ci sediamo tutti intorno ad un tavolo e discutiamo su che direzione prendere, seguiamo semplicemente la musica. Abbiamo registrato questa canzone in particolare con Shawn Everett e Stuart Price. Suona proprio come dovrebbe!
Questo nuovo singolo sarà il primo assaggio di un nuovo album allora?
Nelle condizioni attuali è bello poter pubblicare anche solo una canzone, ma ho un vago sospetto che avremo anche un nuovo album. Ci sono certi riferimenti che è difficile togliere dalla band ma sono proprio quelli che dovremmo abbracciare e di cui essere orgogliosi. Credo che vedrai un po’ di questa attitudine nell’album. Non abbiamo mai avuto paura di sperimentare un po’, ma la prima canzone che ascolterai quest’estate sarà molto Killers!
Fonte—Rolling Stone UK