The Young Folks [09-11-2017]
È molto probabile che conosciate Mark Stoermer anche se pensate di no. Visto che è il bassista dei Killers, una delle band rock più conosciute degli anni 2000, avete sicuramente sentito i suoi riff evocativi dal vostro stereo. Non si tratta della sua unica opera musicale, però—ha anche prodotto degli album solisti piuttosto intriganti, incluso l’ultimo, Filthy Apes and Lions. Il disco è un folle viaggio psichedelico pieno di strumenti unici, interessanti allusioni e testi poetici. (C’è anche il verso di qualche animale mixato nel mezzo, come suggerisce il titolo.)
Noi di Young Folks abbiamo avuto di recente l’occasione di parlare con Stoermer stesso di Filthy Apes and Lions. La conversazione è stata piena di aneddoti sulle sue ispirazioni per i testi e sul suo processo creativo.
TYF: Innanzitutto, parliamo del tuo interesse per il genere rock psichedelico. Come ti sei approcciato per la prima volta a questo tipo di musica?
Mark Stoermer: Ho iniziato con i Beatles… e poi sono arrivato ad ascoltare i Pink Floyd. La musica degli anni ‘60 mi ha sempre attratto molto. Quando ero adolescente ascoltavo molta musica nuova, ma allo stesso tempo anche molta degli anni ‘60 e ‘70. Incluso il rock psichedelico.
TYF: Adesso parliamo del tuo album, Filthy Apes and Lions. La canzone omonima si basa sul concetto di una “fantasia surrealista e apocalittica che si svolge in uno zoo.” Puoi spiegarcelo meglio?
Stoermer: È qualcosa che è venuto dopo aver scritto il testo. Si è trattato di una sorta di flusso di coscienza, un esercizio surrealista in cui scrivi qualsiasi cosa ti venga in mente in quel momento, e poi ho iniziato a creare rime, senza una direzione precisa, e da lì è nato il testo della canzone, e poi… Fammi fare un passo indietro. Ho iniziato con il titolo, “Filthy Apes and Lions, che deriva da un’altra canzone presente nell’album, “Beautiful Deformities.” C’è una frase che dice “filthy apes and lions,” ma si tratta di una storia completamente diversa. Per farla breve, il titolo viene da quella frase. Poi ho iniziato a scrivere frasi random, le ho ripulite e iniziato a creare le rime. E la scena con cui sono rimasto è quella che hai appena descritto, l’apocalisse in uno zoo o in una giungla. E da lì abbiamo ampliato il concetto con il video. Abbiamo contattato Lee Hardcastle, il regista, e abbiamo discusso su come doveva essere il video ampliando il concetto della canzone. Ma in origine non c’era un concetto specifico.
TYF: Quindi è scaturito tutto dal flusso di coscienza?
Stoermer: Sì, e si è poi sviluppato una volta fatto il video. Poi ho anche realizzato un diario che va a braccetto… c’è un box set, e nel diario è presente un racconto. Si tratta del prequel del video. Ma deriva tutto dalla canzone.
TYF: Cosa succede nel prequel? Puoi darci un’anticipazione?
Stoermer: Beh, è una specie di sguardo fantasioso alla realizzazione dell’album. E il diario/racconto parla di questo, ma all’interno di uno zoo ormai chiuso. Diciamo che si tratta dello zoo di Los Angeles che non esiste più. È chiuso adesso. Ed è come se stessimo registrando nello zoo, e sono presenti delle persone, vengono riportati alcuni animali, su cui vengono fatti degli esperimenti, e tutto ciò porta a quello che poi si vede nel video.
TYF: Figo. Quindi quando stavate pensando al concetto del video, volevi mandare un messaggio riguardante i diritti degli animali?
Stoermer: Sì, vagamente. Era un pensiero che avevo a mente mentre scrivevo il testo—idee tipo animali che si vendicano sul mondo. Era vago ed ambiguo. Ma era sicuramente nella mia mente. E ho detto a Lee Hardcastle, il regista, che era quello ciò a cui pensavo con il testo—un qualche concetto in cui gli animali si difendono. E poi a lui è venuta in mente l’idea dello scienziato e della pozione magica e di tutto il resto.
TYF: Come sei finito a lavorare con Lee Hardcastle per il video?
Stoermer: Usando internet, facendo qualche ricerca. Sono sempre stato un fan della claymation, e ho trovato qualche suo video e lo abbiamo contattato perché sembrava che potesse realizzare qualcosa di cinematico o comunque di qualità pari a quella delle trasmissioni TV, ed era propenso a prendersi dei rischi, e qualcuna delle sue claymation è piuttosto stravagante, ma molto ben fatta.
TYF: Come è stato vedere la versione claymation di te stesso?
Stoermer: Bello. È una specie di sogno diventato realtà, perché da bambino amavo la claymation, quella degli anni ‘70, che veniva usata in qualche video… e così è stato bello vedermi in quelle vesti. E anche divertente.
TYF: Un’altra canzone dell’album si intitola “Dwarfish Trumpet Blues.” Quella ha un testo molto bizzarro. Qual è la storia alle spalle?
Stoermer: Beh, quella è una cover dei Tyrannosaurus Rex, la band venuta prima dei T. Rex, quella di Marc Bolan. Ci sono due cover nell’album, in realtà. Non sono contrario a farne perché è una cosa che si usava fare molto negli anni ‘60. Cioè, band che includevano cover nei loro album. E poi credo sia molto diversa dall’originale, che è acustica, ed è una registrazione molto di base. Rientra bene nel tema dei testi fantasiosi, ecco perché l’ho inclusa. Anche per quella ci sarà un video in claymation.
TYF: Oh, bello! Quanto ci puoi dire a riguardo in questo momento?
Stoermer: Beh, ci sarà un regista diverso. È uno stile diverso rispetto a quello di Lee Hardcastle. Meno concettuale, più psichedelico di quello per “Filthy Apes and Lions”.
TYF: Un’altra canzone dall’album è “Mica Rae.” Chi è Mica Rae? È un personaggio che hai creato, o un riferimento letterario?
Stoermer: È un personaggio creato da me. Il nome è un anagramma di America. Il concetto è… parla un po’ del sogno Americano e di un personaggio che lo incarna, ma si concentra sul lato oscuro di questo sogno. E si parla un po’ dello situazione attuale, ma in modo criptico e surrealista.
TYF: Un’altra delle canzoni che sembrano avere una storia alle spalle è “Nosferatu Blues.” Che ispirazione ha?
Stoermer: Parla del diventare adulti e l’amore per Halloween. Nel testo ci sono molti riferimenti a cose a cui tenevo quando ero bambino. E il concetto di essere attratto dai vampiri e cose simili, o gli oggetti che si trovavano in giro durante il periodo di Halloween. È un po’ una canzone sull’innocenza, la nostalgia di quel periodo.
TYF: La canzone perfetta per Ottobre.
Stoermer: Sì. L’ho registrata l’anno scorso in questo periodo, e volevo pubblicarla come canzone singola, ma poi ho fatto l’album intero, così l’ho tenuta e pubblicata più tardi.
TYF: C’è anche una canzone strumentale di nove minuti, “Muju’s Revenge.” Cosa ti ha ispirato a scriverla?
Stoermer: Beh, quella canzone è stata registrata come jam session dal vivo l’anno scorso. Abbiamo dovuto fare una valanga di modifiche. Sono cresciuto ascoltando tantissimo jazz, Miles Davis e l’album Bitches Brew, e… non mi considero un musicista a livello jazz, ma ascoltavo quel jazz fusion degli inizi e il prog rock da bambino. E [“Muju’s Revenge”] è in qualche modo influenzata da quella musica, anche se in una versione semplificata. Comunque sia, abbiamo voluto provare, avevo una melodia in testa, e abbiamo improvvisato più volte su un tema all’una di notte in studio, senza sapere quale sarebbe stato il risultato, ma mettendo assieme queste tre prove siamo riusciti ad ottenere la canzone finale. È stata fatta per la maggior parte dal vivo con qualche sovraincisione. Ho sovrainciso il basso e un paio di assoli. Ma a parte questo, il resto è stato tutto live… e non so se c’entri con l’album. Ho pensato di fare solo pezzi strumentali per un album intero, ma è finito tutto con questa. E anche per questa ci sarà un video in claymation. C’è un video di nove minuti dello stesso regista che ha sta facendo “Dwarfish Trumpet Blues.” Non mi ricordo il nome adesso perché il mio manager mi ha aiutato a trovare un altro produttore di claymation, ma è un bravo artista. Ha fatto due video per me. E non tutti sono in claymation. Ne ho cinque in programma, io sono in due, tre sono in claymation. C’è un video epico in claymation per “Muju’s Revenge,” e posso anche dire che… I suoni degli animali sono arrivati dopo, ma avevano senso per seguire il concetto di “Filthy Apes and Lions.” E così mi sono messo alla ricerca di valangate di sample di versi di animali e li ho sparsi per tutta la canzone, e ogni assolo ha una sorta di animale guida, se così vogliamo definirlo. Se ascolti attentamente, ogni volta che c’è un assolo, c’è un rumore di animale diverso.
TYF: Quali sono gli animali che si possono sentire?
Stoermer: C’è un gorilla… una iena… un giaguaro… Ci sono uccelli, non so di che tipo. Ci sono sicuramente diverse specie di scimmie.
TYF: E che storia c’è dietro al titolo—“Muju’s Revenge”?
Stoermer: Beh, Muju è una scimmia immaginaria. Si tratta ancora del tema che c’è dietro a “Filthy Apes and Lions”—degli animali che si vendicano. E Muju è una scimmia immaginaria, o anche un gorilla, che vuole la sua vendetta.
TYF: Hai detto che hai tre video in claymation. Gli altri sono animati o di azione?
Stoermer: Di azione. Ne abbiamo altri due: uno per “Beautiful Deformities,” e uno per “The Perennial Legend of Dr. Mabuse.” Quello per Beautiful Deformities sarà un video lungo. La versione lunga della canzone non è presente nell’album. È un video di sette minuti e mezzo, e dovrebbe essere pubblicato presto.
TYF: Hai consigli per i compositori?
Stoermer: Non saprei. È una cosa ancora nuova per me. Non ho così tanta esperienza. So che ci sono persone che hanno scritto centinaia di canzoni. Ho scritto le canzoni che ho messo nei miei album. Ma tutti hanno una tecnica diversa. Dico solo che non c’è sicuramente un metodo unico di fare le cose. Alcuni iniziano con la musica; altri con il testo. Mi piace avere una storia in mente perché posso perfezionarla e finirla. Alcuni preferiscono scrivere il testo alla fine, e anche quell’approccio può andare bene, e a volte hai melodie migliori se non sei bloccato da un concetto iniziale. Quando lavoro alla musica… mi piacciono così tanti tipi diversi di musica che faccio una serie di demo che rimangono strumentali per sempre se non trovo un concetto da ci vada d’accordo. Quindi se inizio con un concetto… riesco a finire meglio una canzone. Ma ovviamente è una cosa che va bene a me.
TYF: Infine, negli anni hai scritto delle bellissime linee di basso per i Killers. Qual è la tua preferita?
Stoermer: Oh, non saprei… forse quella di “Midnight Show.” Mi ricordo il giorno… era agli inizi, quando facevamo jam session in garage, e avevo quel riff. Abbiamo creato quella canzone letteralmente in poche ore. È stato divertente.
Fonte—The Young Folks