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MTV Australia [11-2008]

Se il loro primo singolo, Human rappresenta davvero un segnale, allora i Killers si sono reinventati come frequentatori di feste pop new-age…E non ne sono molto convinta.

Ah vedi, non ti sei portata le scarpe da ballo, vero?” chiede il batterista Ronnie Vannucci quando ci incontriamo a Londra. La band ha appena finito di registrare il loro nuovo album, Day & Age, e si trovano a Londra con il loro nuovo produttore, Stuart Price.
All’inizio sembra come se i Killers siano tornati con alcune nuove solide canzoni rock che seguono la loro ultima fatica, Sam’s Town. Spaceman diventa subito un inno dei Killers, perché brilla di tutti i loro marchi più conosciuti, mentre Losing Touch ha un ritmo sporco dettato da chitarra e batteria, con tocchi synth anni ’80 e tessiture alla Bowie. Fin qui tutto bene. Segue A Dustland Fairytale, un’atmosferica canzone cupa piano-rock di proporzioni epiche, ma sono le successive due canzoni che mi fanno porre un mucchio di domande, cosa che diverte Ronnie.

I Can’t Stay sembra il tipo di canzone che potreste ascoltare durante i crediti di chisura di un film commedia per ragazzi degli anni ’80, completo di parti al sassofono, e di quello che sembra uno xilofono! Human – che nel momento della nostra intervista non era ancora stata annunciata come primo singolo – è un singolo dance cross-over da mani in aria, che si fa notare per l’assenza di una linea di chitarra, e per la batteria programmata. Non credo di capire bene, dico a Ronnie.

Quella è stata una delle più difficili“, Vanucci dice di Human, e poi continua cercando di spiegarsi. È stato come…ha ancora bisogno di essere aggiustata…perché non sono…non vengo da un background molto elettronico…il modo in cui il mio cervello funziona non mi fa pensare in termini di…” e fa dei suoni elettronici.

Leggendo tra le righe, sembrerebbe che Vannucci non sia ancora completamente convinto che Human possa rappresentare la nuova via intrapresa dai Killers. Tuttavia, quando parliamo della possibilità che venga scelta come primo singolo, ne capisce la motivazione “Da certi punti di vista sarebbe bello sconvolgere le persone, non credi?

Quando rispondo che credo che i Killers sono più una rock band di quello che invece indicherebbe quella canzone, sembra essere d’accordo. “Si, grazie. Io e te la pensiamo più o meno allo stesso modo“, dice, come se avesse già avuto questa discussione con il resto della band (o il loro management, o la casa discografica, o chiunque altro) e non si fosse risolto niente.
Sebbene non dubito assolutamente che Human sia una hit crossover di breve termine, mi chiedo se nel lungo termine farà gli interessi della band, o se invece minerà la loro credibilità rock. Ma un successo è un successo e con una band come i Killers si trasformerà sicuramente un vendite molto alte subito. “Aspetta di sentire l’album per intero, avrà probabilmente più senso nel contesto“, dice Vannucci per spiegare meglio la situazione, ricordandomi che le impressioni che ho si basano solo su una manciata di canzoni.

Day & Age è stato prodotto da Stuart Price, che ha attirato l’attenzione della band grazie ad alcun remix dei loro lavori (in particolar modo è stato nominati ai Grammy per il suo remix di Mr Brightside). La band ha avuto al sensazione che Price capisse gli elementi fondamentali del loro sound, e come lavorarci al meglio per spingersi oltre.

Ai tempi in cui abbiamo sentito il remix di Mr Brightside remix, credo che nessuno di noi fosse particolarmente amante dei remix. Ma quando abbiamo ascoltato quello, abbiamo pensato ‘porca miseria, questo ragazzo ha le nostre stesse sensazioni’, e ne eravamo veramente soddisfatti. Poi il tempo è passato ed è uscito Sam’s Town e questi s***i (della casa discografica) volevano fare altri remix, e a me personalmente non piaceva per niente quell’idea, ma poi arriva Stuart e tira fuori un altro grande remix di When You Were Young. Non mi piace come quello di Mr Brightside, perché secondo me When You Were Young è una bella canzone rock grezza, ma caspita, questo ragazzo andava proprio bene.
Ci siamo incontrati con lui un po’ più di un anno fa, e abbiamo iniziato a tirare fuori delle idee con lui, e la connessione è stata così istantanea che ognuno finiva le frasi dell’altro, guardandoci negli occhi“.

Quindi Vannucci era preoccupato di lavorare con un produttore più abituato ad usare una batteria programmata che reale? “si, lo ero! Pensavo, ‘F*****o, sarà tutta batteria programmata’, ma lui era l’antitesi all’antitesi del rock elettronico, gli piacciono strumenti organici. Credo che la cosa più importante sia creare un suono, nessuno vuole roba programmata che ha già sentito prima. Stuart era molto interessato ad ottenere un sound diverso usandomi come cavia, e io sono assolutamente a disposizione per queste cose. È stato davvero divertente questo album per me. Ha funzionato, o l’abbiamo fatto funzionare“.

È piacevole parlare con Vannucci – è amichevole, loquace e schietto. È in contrasto totale con il cantante Brandon Flowers, che è conosciuto per essere scontroso, cauto e reticente, come è successo quando l’ho intervistato in passato. Vannucci difende l’atteggiamento che Flowers ha nelle interviste con i media.

Credo che quando intervisti chiunque di noi della band ci sarà sempre un elemento di cautela perché non vogliamo suicidarci da soli. Siamo quattro persone molto diverse, e credo che probabilmente otterresti una risposta diversa da ognuno di noi anche se ci facessi la stessa domanda. Brandon è un ragazzo normale. Credo sia cauto su quello che dice perché le persone danno sempre troppa importanza a quello che esce dalla sua bocca, o a cose che, una volta messa sulla carta, sembrano molto diverse da quelle che ha detto lui“.

Mentre Vannucci promuove l’album, Flowers stava continuando il suo lavoro per mettere i tocchi finali ad alcune delle tracce ancora non finite. “Non è interessato a scrivere canzoni che saranno alla moda per una settimana, vuole che le persone le ascoltino negli anni futuri, ed è una cosa su cui siamo tutti d’accordo. Quando fai musica pop i testi sono davvero molto importanti perché le persone li ascoltano“. Alcuni possono ascoltare, altri ballare.

Fonte—MTV Australia