WhiskeySoda [11-2008]
Come ci si sente ad aver venduto 12 milioni di album?
Dave: È strano e ne sono molto orgoglioso. Ma dieci anni fa sarebbero stati di più, ora come ora nessuno spende più i soldi per gli album. Quindi potrebbe anche essere che non raggiungeremo mai i 13 milioni. Contare le copie vendute sta diventando davvero difficile.
In un’intervista recente hai fatto capire che i Killers potrebbero non fare un altro album. Lo dici sul serio?
Certo, cerchiamo delle alternative e pensiamo a pubblicare singoli o EP con 2 o 3 canzoni in internet in futuro. Il problema è che quasi nessuno ascolta gli album per intero. O scarichi canzoni singole dall’inizio o premi “salta” sul lettore CD. Almeno questo fanno le persone che conosco. Se sta andando bene ascolti il singolo e forse un’altra canzone e poi lo butti in un angolo. Intendo, prova ad immaginare: il duro lavoro di altre persone in mezzo alla spazzatura di Mc Donalds. Non può essere vero!! Dovresti vergognarti di te stesso!
Aspetta un momento, io spendo ancora i soldi per i vinili!
Sei l’eccezione! Anche io ascolto gli album dall’inizio alla fine, il piano generale è importante!
Davvero pensi che il formato “album” sia una specie in via di estinzione?
Beh..forse non completamente, ma devi ammettere che l’attenzione degli ascoltatori è crollata drasticamente. Questo andrebbe bene con il nostro piano di pubblicare 2-3 canzoni alla volta. E questo potrebbe risultare favorevole anche alle persone, che sono sovraccaricate con 10-12 canzoni.
Artisticamente parlando però non sarebbe una regressione frustrante, una ricaduta verso gli anni ’50?
Si, ma è l’unico modo. Non puoi costringere nessuno ad ascoltare ogni singolo dettaglio in ogni canzone. Forse non è poi una brutta cosa, pensa ai Beatles. Anche le B-side erano favolose. Avere 2 grandi canzoni ogni qualche mese, non è così male.
Tornando ai 12 milioni: paradiso o maledizione?
Entrambi! Essere sicuri di avere una solida base di fan libera da un peso, perché ci accettano, amano la nostra musica e vengono ai nostri concerti. La parte strana: all’improvviso sei costretto a tenere quel livello, in fin dei conti non vuoi alienare te e i tuoi fan! E ovviamente i critici! È sempre importante per noi offrire un lavoro di qualità.
Si rischia di perdere il contatto con la vita di tutti i giorni, e da questo che nasce l’ispirazione maggiore?
Finché diverti con la musica, sei anche ispirato. Ti dà la spinta e poi tutto prosegue da solo. Non abbiamo mai avuto problemi di “blocco dello scrittore”, se qualcuno di noi ha un problema, ci sono gli altri 3 membri pronti ad aiutarlo.
La musica è ancora passione o è diventata solo un lavoro?
Un po’ di entrambe. Alcuni giorni è come un lavoro: appuntamenti promozionali. Ma quando sono sul palco, non ci credo che vengo pagato per divertirmi. I concerti sono sempre la parte migliore, non sembrano mai un lavoro o una routine. E il resto: almeno abbiamo il vantaggio di organizzarci da soli durante la giornata, non siamo costretti nella struttura “dalle 9 alle 5”.
Sei d’accordo sul fatto che siete stati scambiati per una band indie anche se le vostre ambizioni era ben diverse sin dall’inizio?
Bah! Tutte le band iniziano come band indie, no? È una cosa stupida tanto quanto le persone che parlando di “Underground” quando tutto quello che prendono in considerazione sono solo i dati di vendita. A loro piacciono le band fintanto che sono sconosciute, e iniziano a lamentarsi quando queste band iniziano a vendere dischi. Perché a quel punto non sono più “Underground”. Venendo ai The Killers: siamo sempre la stessa band con le stesse ambizioni: giacche colorate, rock da stadio!
Ma vi cacciate nei guai per questo motivo molto più di qualsiasi altra band.
È perché abbiamo successo. E il successo è una gran cosa: ti spinge a mantenerlo. Comunque sia ci sono molti musicisti là fuori che hanno più successo. Guardala da questo punto di vista: non sono neanche 10 anni che siamo in questo mondo e non abbiamo ancora un Greatest Hits. Ma in realtà è quello a cui aspiriamo, vogliamo essere una band con una lunga storia di concerti, come gli U2 che non hanno dimenticato come scrivere canzoni di successo a 50 anni. È una cosa rara.
Credi che i Killers esisteranno ancora fra 10 anni?
È una domanda difficile. Credo che lo vogliamo, ma non si sa mai. Vedremo!
Qual è stata la tua prima influenza musicale?
La mia prima influenza musicale? Michael Jackson! Da quel momento ho capito che questo era quello che avrei voluto fare da sempre.
Michael Jackson non è un chitarrista.
La cosa che più importava era suonare musica davanti a delle persone, non conoscevo il concetto di “frontman” e roba simile a quei tempi. Amavo Michael Jackson, Billy Joel, i Duran Duran e quando ho avuto il periodo ribelle da ragazzino a 14 anni ho preso una chitarra e ho suonato i Metallica e gli AC/DC per fare un po’ di pratica. Poi ho scoperto altre band, come i Beatles, i Rolling Stones, gli Oasis, gli Smashing Pumpkins, quando andavo al College c’erano la New Wave e i Cure. La musica ispira la mia vita da molto più tempo di quello in cui suono la chitarra.
A volte devi combattere per avere più chitarra in alcune canzoni?
Non lo definirei “combattere”, è solo che alcune canzoni hanno bisogno di più chitarre di altre. Non proverei mai ad aggiungere la chitarra ad una canzone solo per ragioni egoistiche. So che siamo conosciuti di più come una synth-band, ma alla fine ci sono linee di chitarra in ogni canzone, alcune più evidenti, altre meno. Day & Age ha anche uno dei miei assoli di chitarra preferiti.
E qual è la tu canzone preferita dei Killers?
Nel nuovo album?
In generale.
Oh wow! (respira profondamente) Domanda interessante! (pensa) Al momento ne ho in mente 4 o 5, è difficile arrivare ad una!
Ma devi sceglierne solo una!
Ok, sono molto orgoglioso della versione studio di Somebody Told Me. Avevamo un demo, l’abbiamo ri-registrato ed è venuta fuori meglio di prima. Non è successo lo stesso con Under The Gun, ecco perché quella canzone non ha fatto parte di Hot Fuss, ma è stata pubblicata solo come b-side e poi su Sawdust nel 2007. Con Somebody Told Me ci siamo riusciti subito. Amo questa versione, la sensazione, come suona.
E che dici di Day & Age? Facile o difficile?
Onestamente, è la cosa più facile che abbiamo mai fatto. Con Sam’s Town ci abbiamo messo 6 mesi. Per evitarlo questa volta ci siamo preparati facendo dei demo e mandandoceli avanti e indietro via e-mail. Quando ci siamo riuniti abbiamo strutturato le canzoni, parlato dei dettagli e così quando siamo andati in studio abbiamo registrato subito. Il modo molto efficiente i lavorare che ha Stuart Price ha incoraggiato ancora di più questo processo. Più a lungo lavori su una canzone, prima te ne stanchi. Registrazioni veloci sono più freschi e più esaltanti.
Continuate a vedervi quando avete del tempo libero?
Quando abbiamo sei mesi di libertà ci vediamo ogni tanto, ma dopo un tour lungo passiamo sempre alcuni mesi lontani l’uno dall’altro. I nostri tour sono molto estensivi e quando finiscono mi piace passare del tempo con la mia famiglia. Finché non ricevo una telefonata o un’e-mail – così ricomincia tutto.
E se hai una nuova fantastica idea dopo il tour – chiami Brandon?
Pensa che sia come adrenalina sotto controllo. Quando ho un’idea faccio un demo, lo mando via e-mail e nascondo la mia esaltazione finché non ricevo dei feedback. Per evitare questa situazione gli altri potrebbero anche definire la mia grande idea stupida. (ride) Non sarebbe la prima volta che la band rifiuta una delle mie brillanti idee!
Cosa fai per evitare la routine?
Alcuni tipi di routine vanno ancora bene, ad esempio avere i giorni liberi. In questo modo cerco di vistare le città straniere, ma non posso farlo spesso quanto vorrei. Di solito sto in hotel, perché mi manca l’energia.
Hai mai pensato ad un album solista?
Chi ha pensato ad un album solista?
Tu!
Avrebbe bisogno di particolari! In questo momento non ho ambizioni, ma so che avrò sempre il desiderio di fare musica. Finché farò parte dei Killers sarò contento.
Cosa dovrebbe accadere perché i Killers si sciolgano o perché tu lasci la band?
Se perdessimo la pazienza tra noi. Cioè ci sono ancora dei giorni in cui perdiamo la pazienza, ma di solito andiamo d’accordo. La chiave è essere bilanciati. Non ci si dovrebbe dimenticare che non è un bene cercare di ottenere troppo da qualcosa, che sia cibo o droghe, anche troppa acqua fa male. Immagina di convivere in un appartamento con il tuo migliore amico; è terribile! Tipo che lui arriva e rimane per 20 anni. È la stessa cosa per i Killers. Cioè mi piacciono molto gli altri ragazzi ma ogni tanto voglio distaccarmi da loro. Prima che iniziassimo ad andare in tour tutto era semplice, ma da allora…Ti svegli alla mattina in un autobus e loro sono là. Il mattino successivo sono ancora là. E anche quello dopo…Non sono un grande fan dei Kiss, ma hanno coniato questa frase perfetta: Una band è come un matrimonio tra 4 persone. La maggior parte dei matrimoni tra 2 persone non funziona. Noi d’altro canto siamo in un gruppo di 4 persone. Infatti c’è da chiedersi come abbiamo fatto a rimanere assieme per 8 anni. È un periodo più lungo della maggior parte dei matrimoni. È una sfida costante!
Fonte—WhiskeySoda.de