The Sun [07-11-2008]
Le aspettative sono alte…Something for the Weekend parla al frontman dal carattere mutevole Brandon Flowers e scopre un personaggio differente da quello sfavillante sul palco.
“La gente dice che sono una checca isterica, un arrivista e che ho un grande ego. Ma si sbagliano di grosso. Stanno cercando di tirare fuori qualcosa di eccitante da qualcosa e qualcuno che è solamente molto noioso“.
Brandon Flowers è seduto ad un tavolo del The Donovan, un bar storico dell’hotel a cinque stelle Brown a Mayfair, mentre si interroga sulle due facce della sua personalità.
Sul palco è lo sfavillante showman con indosso la giacca elegante rosa che trapassa ogni singolo spettatore.
Eppure, seduto accanto a me, è un uomo molto diverso.
Vestito semplicemente con pantaloni e giacca di jeans, Brandon è amichevole ed educato ma anche molto timido. Mentre parliamo lancia degli sguardi nervosi alle pareti decorate con fotografie in bianco e nero del celebre fotografo inglese Terence Donovan.
Chiunque abbia visto i Killers dal vivo saprà che noioso è l’ultimo aggettivo che userebbe per descrivere la band o il frontman Brandon.
Silenzio
Con 12 milioni di dischi venduti di cui vantarsi, Brandon è un performer elettrizzante che ha aiutato a rendere la band una delle nostre preferite degli ultimi anni.
Quella sera si esibivano in un concerto memorabile e segretissimo alla Bush Hall di Londra, mentre il giorno dopo che ci siamo incontrati la band si è esibita in un’altra divertente performance alla Royal Albert Hall, incantando critici e pubblico, incluso Paul McCartney (ospite della band) ed il leader del Partito Conservatore David Cameron (decisamente NON nella lista degli ospiti della band). Con il suo gentile accento americano Brandon, 27 anni, continua: “Non mi importa quando lo dicono di me sul palco. Lo guardo come un velo protettivo che mi metto addosso. Non so spiegare perché sono così diverso, ma giù dal palco, non sono così, ma penso che la gente dica queste cose di me perché vuole che io sia così“.
“Manteniamo il tutto molto vero. Non abbiamo nemmeno guardie del corpo, non abbiamo parrucchieri o stilisti. Siamo molto caserecci e credo che sia per questo che i nostri fan ci seguono così tanto, credo che si rendano conto di tutto questo“.
La band di Las Vegas – Brandon, Dave Keuning (chitarra), Ronnie Vannucci (batteria) e Mark Stoermer (basso) – farà uscire il suo album numero tre, Day & Age, alla fine del mese (in Italia il 21 novembre, ndt.). È anticipato da Human, il loro nuovo singolo che Chris Martin ha recentemente definito in una dichiarazione rilasciata alla nostra rubrica “la più perfetta canzone pop di tutto l’anno“.
Day & Age sembra essere la rampa di lancio della band verso la stratosfera.
Già al numero 2 delle classifiche di pre-ordine su iTunes, sembra proprio essere sulla via di diventare il loro più grande album ad oggi. Brandon descrive la raccolta di canzoni come la loro “più matura“. Dichiara “Mi sento molto vecchio. Ho dovuto crescere e maturare molto recentemente, specialmente da quando ho avuto un figlio“.
Brandon, un Mormone praticante, si riferisce al suo bimbo Ammon, il cui nome è stato preso da un profeta del Libro dei Mormoni.
Sua moglie Tana ed Ammon viaggiano spesso al seguito della band ma oggi sono a casa a Las Vegas.
Una canzone di Day & Age, I Can’t Stay con sfumature Caraibiche, si riferisce al dolore di lasciare la moglie ed il figlio per andare in tour.
L’ultima volta che ci siamo incontrati Brandon ha parlato della sua difficoltà nel coniugare la sua fede Mormone ed essere in una band. Oggi ci rivela che diventare padre ha rimosso un po’ di quei problemi. “È molto più semplice avere a che fare con le mie preoccupazioni ora, si. Mio figlio ha cambiato le cose, ma sto cercando di capire per bene quale sia la cosa più giusta da fare per la sua educazione, visto che ovviamente sarà molto differente dalla mia“.
Oltre a diventare padre, dall’ultimo album dei Killers Brandon ha affrontato la sofferenza di sua madre a cui è stato diagnosticato un tumore al cervello. La canzone finale dell’album della durata di 7 minuti Goodnight, Travel Well rende omaggio a lei ed anche alla mamma di Dave, morta recentemente.
Brandon afferma “Mia mamma sta bene, è ancora in terapia – chemio e radioterapia – ed è stato difficile. Ci sono stati momenti pazzeschi recentemente, ma la musica è il mio mestiere, certamente aiuta“. Un’altra canzone su Day & Age, la grandiosa A Dustland Fairytale, narra la storia di come i suoi genitori, che stanno ancora assieme oggi, erano fidanzati adolescenti.
“Inizia con il momento dei miei genitori ma poi diventa qualcosa di più grande. È già stata criticata da un punto di vista lirico, è stato detto che non sono capace di scrivere altro al di fuori di me stesso. Ma è molto più su ciò che rappresenta essere sposati per 44 anni, quella mentalità vecchio stile a cui cerco di tenermi aggrappato“.
“Non so cosa ne penseranno i miei genitori, sono stato troppo nervoso per suonarla a loro sino ad ora“. Day & Age segna il ritorno al suono dei sintetizzatori di Hot Fuss, un album influenzato dall’amore della band per la musica Britannica degli anni ’80, pur non essendo semplicemente Hot Fuss parte II.
C’è la funky Joyride, una delle due canzoni che include assoli al sassofono e Spaceman, con batteria incalzante e ritornelli accattivanti, di già una preferita dal vivo.
“Joyride è qualcosa di puramente vivo, è divertente. Somebody Told Me per me è molto disco, ma credo che sia più dura, molto moderna” afferma Brandon. “Sento come se fosse Young Americans di Bowie con i Clash ed anche un po’ di Rod Stewart messo lì“.
Quanto a Spaceman, un altro singolo in futuro, Brandon la cita come una tipica canzone dei Killers “Si, è molto noi. È saltata fuori durante il periodo Don’t Shoot Me Santa, il nostro singolo di Natale, perciò ero di umore scherzoso. Credo sia veramente avventurosa per me“.
Ingaggiare il produttore di Madonna, Keane e Gwen Stefani, ovvero Stuart Price, alias Jacques Lu Cont, ha aiutato la band a sviluppare il suono minimalista di Day & Age. “Queste canzoni sono più ricche ma ci sono anche molti più spazi, pause su questo album, il che è molto piacevole da ascoltare. Ma questo vuol dire che sarà più difficile per me sul palco. Sono così abituato a tutto così al massimo, non mi sono mai sentito così nudo, volubile“.
Come Thin White Duke, il primo lavoro di Stuart con la band è stato il remix di Mr. Brightside nel 2005.
Ha anche prodotto Leave the Bourbon on the Shelf (una canzone intesa per Hot Fuss ma poi non pubblicata) e Sweet Talk (prevista per Sam’s Town), entrambe apparse sull’album di B-sides e rarità dello scorso anno, Sawdust.
Brandon dice “Abbiamo molto in comune, molte delle nostre stesse influenze musicali e ha un po’ di quella eccentricità inglese che mi piace“.
Mente Hot Fuss era l’album più inglese di una band non inglese, il successivo Sam’s Town era pura essenza Americana.
Influenzato da Springsteen, l’album prende il titolo da un hotel-casinò di Las Vegas, ha segnato un cambiamento nell’immagine della band con nuovo look che includeva stivali da cowboy, fiocchetti e orrendi baffi.
Amati
Brandon sorride “C’era un certo livello di testosterone su quell’album ed era una cosa affascinante essere in una band ed avere uomini che venivano a salutarci dopo i concerti dimostrandoci il loro amore. Ci sentivamo come una confraternita“.
Sam’s Town era un album che o amavi oppure odiavi ed oggi, un Brandon senza baffi, perfezionista come sempre, afferma che poteva essere meglio.
“Sam’s Town è stata una reazione ad Hot Fuss, e Day & Age è sicuramente una reazione a Sam’s Town. Ero molto orgoglioso di Sam’s Town, ma penso che ci siano stati dei momenti durante i nostri concerti in cui le canzoni più grandi erano da Hot Fuss ed ho iniziato a notare che forse saremmo potuto essere migliori“.
Brandon afferma che è anche rimasto deluso dall’accoglienza che il disco ha ricevuto negli Stati Uniti, dove ha venduto la metà di Hot Fuss.
Spiega “so che non dovrei leggere le nostre recensioni ma è così semplice, è solo ad un click di distanza su un computer. È stupido, sono uno stupido a farlo ma lo faccio“.
Con nessuna incertezza riguardo al successo di Day & Age in UK, Brandon afferma che l’unica delusione che hanno avuto recentemente è stato venire a sapere che la loro apparizione prevista per venerdì scorso al Friday Night with Jonathan Ross, dove dovevano esibirsi dal vivo, è stata cancellata.
“Ci sentiamo amareggiati nel perdere lo show di Jonathan Ross. Non sono inglese, ma mi rendo conto che lui è un tesoro nazionale ed è un genio. Abbiamo sempre amato andare a quello show“.
Ma con il nuovo album vengono nuove ambizioni e, naturalmente per Brandon, ulteriori ansie.
“Mi innervosisco e mi preoccupo ancora..voglio solo che alla gente piaccia questo disco“.
Fonte—The Sun