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The Sunday Telegraph [17-06-2012]

Nel centro nevralgico del loro studio di registrazione a Las Vegas, il batterista dei Killers Ronnie Vannucci cammina ansiosamente avanti e indietro.

Non perché la band sta per svelare alcune canzoni del quarto album, Battle Born – chiamato come il loro studio – ad alcuni curiosi giornalisti. Ma più che altro perché nella sua testa ha già lasciato la sua città natale di Vegas per il tour.

“Il tour inizierà a Luglio e proseguirà fino a una data indefinita,” dice, felice di questa incertezza relativa alla tabella di marcia.

“Ci è voluto troppo tempo per preparare quest’album. Talmente tanto da sembrare innaturale.” Battle Born è sicuramente l’album con la preparazione più lunga nella storia dei Killers, dal momento che arriva quattro anni dopo il loro terzo album Day & Age.

“È arrivato il momento,” dice Vannucci.

“Non vedo l’ora di andar via da questo fo**uto studio per andare in giro a suonare. C’è una frenesia che si è accumulata e mi sta facendo diventare pazzo”.

“Si arriva ad un punto in cui non ti preoccupi più della validità delle canzoni, hanno solo bisogno di essere mixate. Quindi la mia testa è già proiettata verso i concerti, è come uscire di galera: sei pronto a confrontarti con il mondo”.

Prima di tutto, c’è un album da finire. Per la prima volta nella loro storia, i Killers hanno lavorato con più produttori in un unico album – cinque in totale.

C’è Daniel Lanois, con il quale il frontman Brandon Flowers aveva legato lavorando al suo album da solista Flamingo, del 2010.

“Ti fa venire voglia di migliorarti,” dice Flowers. “È un ottimo punto di partenza”.

C’è anche il produttore dei Pearl Jam, Brendan O’Brien, che ha invitato la band a Nashville, l’amico di Bjork Damian Taylor, Stuart Price, che ha prodotto Day & Age, e l’inglese Steve Lillywhite, l’uomo dietro alcuni dei loro album preferiti degli U2, Talking Heads e Morrissey.

Battle Born vede i Killers tornare all’atmosfera americana del loro album Sam’s Town. Runaways, che è assurdamente orecchiabile, si inserisce perfettamente accanto agli inni rock della band, come When You Were Young.

“C’è altro materiale di quel tipo nell’album,” dice Flowers. “Devi sfruttarlo finché puoi”.

Dopo lo sperimentale Day & Age, Battle Born vede il pieno ritorno delle chitarre nella musica della band.
“Grazie a Dio,” dice Vannucci. “Day & Age è stata una reazione a Sam’s Town,” dice Flowers. “Questa è quasi una reazione a Day & Age. Non se ne può fare a meno”.

La band è impegnata a mixare l’album assieme ad Alan Moulder (My Bloody Valentine), che porterà la coesione necessaria tra gli stili dei vari produttori.

Poi arriverà il momento di decidere quali canzoni dovranno essere presenti nell’album. Una di queste – Rising Tide – è in forse al momento. La presenza dell’orecchiabile Flesh and Bone sembra assicurata. Così come quella di Carry Me Home. Una canzone – Miss Atomic Bomb – era stata scartata, poi salvata.
“Non riesco ad immaginare l’album senza di lei adesso,” dice Flowers. “Sono felice di sentirtelo dire”, dice Vannucci.

Anche la title track sarà nell’album.

La band è particolarmente soddisfatta di Heart of a Girl che è stata registrata dal vivo, 30 minuti dopo essere stata scritta.

“Di solito non succede così velocemente”, dice Flowers.

“È bello vedere come nel 2012, era in cui tutti rendono le cose perfette tramite il computer, come modificare le tonalità, ciò rappresenti l’immagine di una band in una stanza, che fa musica”, dice Vannucci.

L’altro estremo è Here With Me, che suona precisamente come il tipo di canzone mainstream con un mid-tempo che finora i Killers non hanno dato alle radio americane.

“È una delle canzoni più accessibili che abbiamo mai fatto, decisamente”, dice Flowers.

Flowers ammette che è ansioso riguardo al ritorno dei Killers dopo così tanto tempo, ma ritiene che l’incompreso Day & Age (il cui [uso del] sassofono, controverso all’epoca, è invece lo strumento del momento) forse conteneva le canzoni giuste al momento sbagliato.

Human (singolo nel 2008) precedeva i tempi,” dice Flowers. “Se quella figata fosse stata pubblicata adesso, sarebbe stata un grandissimo successo. È la nostra canzone più grande, a conti fatti. Ma adesso stiamo per regalarvi un altro giro”.

FonteThe Sunday Telegraph