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Evening Herald [13-09-2012]

Dave Keuning ha le dita unte. Il chitarrista trentaseienne ha appena finito un pacchetto di patatine, e quindi declina gentilmente una stretta di mano quando ci incontriamo. Ma ci sono cose più importanti di cui preoccuparsi.

Per esempio, la mia intervista con i Killers si tiene all’Electric Picnic, dove la band chiuderà il festival più tardi. E nonostante siamo comodamente seduti al chiuso nella zona artisti, l’unica cosa che si riesce a sentire è il fantastico concerto degli Elbow che si sta tenendo sul main stage.

Cosa che potrebbe spiegare lo sguardo preoccupato del bassista Mark Stoermer. O perché, nel giro di cinque minuti, un Keuning irrequieto si alza, va dall’altra parte della stanza e chiude la porta del camerino sbattendola. Gli chiedo se va tutto bene – dice di sì e passiamo avanti. È, si potrebbe dire, uno strano incontro con una delle più grandi rock band del pianeta. Ma ehi, abbiamo solo dieci minuti – cerchiamo di sfruttarli al meglio.

Il quarto album Battle Born arriva quattro anni dopo l’uscita di Day & Age e quasi dieci anni dopo l’eccellente debutto della band, Hot Fuss. Ad un certo punto, le cose si sono incasinate per il quartetto di Las Vegas quindi il frontman Brandon Flowers e i suoi uomini hanno deciso di prendersi una pausa. Perché?

“Perché non ci siamo fermati un attimo per sei anni”, risponde Keuning. “È stato come un tornado durato sei anni che è andato via veloce, e volevo fermarmi e, sai, vivere nella casa che avevo acquistato. A causa di quel lavoro impegnativo non ci sono mai stato davvero; il semplice fatto di essere a casa per un po’ – di stare in una città per un po’, è stato bello”.

“Mi piace decisamente stare in tour, ma non ci fermavamo mai quindi ho voluto prendermi una piccola pausa” continua. “Il mio più grande rimorso è stato dire che stavamo per prenderci una pausa, perché tutte le band si prendono pause – semplicemente non lo dicono al pubblico e quindi tutti hanno reazioni esagerate. Non è una tragedia. Guarda le date di uscita tra alcuni degli album dei Coldplay – tre, quattro anni – oppure le date di quelli dei Green Day, cioè quattro o cinque anni. E a nessuno è importato niente!”

I Killers sono nati quando Keuning pubblicò un annuncio in un giornale, in cui diceva che cercava musicisti. Quindi, appena Brandon, Dave, Mark e il batterista Ronnie hanno iniziato a girare il mondo vendendo milioni di dischi, stavano ancora imparando a conoscersi. Non può essere facile.

“Avevo amici che erano i miei migliori amici durante l’adolescenza, ma quando questi diventano i tuoi coinquilini, dopo un po’ cominciano a non piacerti più”, ride Keuning.

“Per cui a prescindere da chi si tratta, quando passi tanto tempo con delle persone, fa bene separarsi ogni tanto”.

“Gran parte della pausa è stata una pausa dal viaggiare e non poter dormire nel proprio letto”, aggiunge Stoermer.

Comunque, certamente sanno come rientrare sulle scene. Battle Born è un album che va metabolizzato e che suona molto meglio dal vivo che su disco. Ovviamente, Dave e Mark ci portano la musica, ma non sono neanche lontanamente riconoscibili come il cantante dalla bellezza adolescenziale Brandon Flowers. E sapete cosa? A loro sta bene.

“Non mi manca necessariamente la grande attenzione”, dice Stoermer, “è bello far parte di qualcosa di grande ma riusciamo ad andare ovunque senza essere troppo tormentati. Per Brandon è un po’ più difficile, quindi non so se farei a cambio con lui…”

FonteEvening Herald