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NME [29-09-2012]

I Killers, la band brit più alla moda che sia mai venuta da Las Vegas, sono stati catapultati sulla copertina grazie al loro glamorous indie rock’n’roll. Una volta lì hanno stuzzicato gli emo, abbracciato Bono e Mark Beaumont ha rubato loro una maglietta da sotto il naso..

Riuscivate a trovare NME a Las Vegas quando stavate crescendo? Non ci sono negozi di WH Smith no?

Brandon Flowers: “Si poteva trovare solo in un paio di posti – il Virgin Megastore, che è chiuso adesso, e c’era un posto che si chiamava The Underground, dove lo comprava mio fratello”.
Ronnie Vannucci: “Ero un grande fan dei Cure quindi ogni volta che erano in copertina entravo sempre in negozio… Non avevo mai abbastanza soldi per comprarmi il giornale, quindi lo leggevo direttamente lì”.

Vi ricordate la vostra prima intervista?

Brandon: “È stato entusiasmante, è stata una delle prime cose che abbiamo mai fatto con la stampa. La foto è venuta bene. È stata fatta in centro a Las Vegas”.
Ronnie: “È stato il nostro primo photoshoot ufficiale. Eravamo eccitati dall’idea che ci fosse un tipo con una macchina fotografica costosa e con un accento strano. L’idea che saremmo stati in una pubblicazione in un altro paese è stato il primo segnale che qualcosa stava succedendo. Avevamo ancora i nostri lavori di tutti i giorni, quindi era fottutamente eccitante che qualcuno venisse a fare foto alla tua band e a parlare della tua musica e che noi continuassimo a timbrare il cartellino. L’abbiamo fatto spesso. Avevamo sempre dietro uno zaino con i nostri vestiti migliori”.

Dopo poco vi siete trovati a fare da headliner all’NME Awards Tour del 2005.

Brandon: “Abbiamo appena incontrato i Kaiser Chiefs a Leeds e ci siamo ricordarti di quell’occasione. Era un bel gruppo di band quello – Bloc Party, Kaiser Chiefs, The Futureheads e noi. Ci siamo divertiti molto”.
Ronnie: “È stato bello essere nella stessa barca con loro, siamo ancora in contatto con più o meno tutti in un modo o nell’altro. Quando ci incontriamo di diamo il cinque”.

Qualche volte siete stati in copertina con altre persone – ce n’è qualcuna di memorabile per qualche motivo?

Brandon: “A volte agli NME Awards vieni fotografato con altre persone. Quella con Robert Smith era piuttosto figa, e anche quella con Noel. Avevamo incontrato Noel poco prima altrimenti non mi sarei sentito a mio agio a stargli vicino. I New Order hanno ricevuto un Godlike Genius Award e quella è stata una notte assolutamente fantastica. Noel Gallagher e Liam Gallagher erano lì. I Pet Shop Boys stavano premiando i New Order come Godlike Genius. I New Order hanno suonato Crystal e l’hanno dedicata ai Killers perché abbiamo preso il nostro nome dal video di quella canzone. Liam e Noel sono stati entrambi gentili con me, e io avevo paura di loro per come vengono rappresentati nelle interviste. Liam mi ha cantato “Glamorous Indie Rock & Roll”!
Ronnie: (puntando il dito alla copertina con Paul McCartney) “C’era anche Donald Trump?”

E che dici della copertina per il Live8 con Johnny Borrell e Bono?

Brandon: “Sono un fan dei Razorlight, ma si sono fatti una brutta reputazione. Ho incontrato Bono a Dublino per la prima volta e mi ha cantato una bellissima canzone all’orecchio”.
Ronnie: “(Canta) ‘Lemooown!'”
Brandon: “È stata scattata in un hotel. Johhny disse che sembravamo degli angeli perché eravamo entrambi vestiti di bianco”.

Avete scelto la copertina “L’emo è pericoloso” come la vostra preferita – perchè?

Brandon: “Ero davvero sorpreso che l’emo stesse avendo successo in Inghilterra e che NME ne parlasse. Negli anni ’80 NME non avrebbe mai messo quelle band in copertina; negli anni ’90 NME non avrebbe mai messo quelle band in copertina. Questo mi ha spinto a lamentarmi della situazione. È stata una delle copertine migliori ed è stata un punto di partenza. Noi stavamo cambiando e stavamo per pubblicare When You Were Young – è stato qualcosa di definitivo per noi. Molte delle band che erano venute fuori nel nostro stesso periodo erano sparite; per noi quella era la dimostrazione che ce l’avevamo fatta”.

Che era successo quella volta del famoso photoshoot con il guyliner fatto in una piscina?

Ronnie: “È stato fatto a Miami. Le componenti delle Destiny’s Child erano a quella piscina. Siamo passati loro vicino e loro hanno esclamato “Hiiii” e noi abbiamo risposto “Hey ragazze!

Per la vostra prima copertina vi abbiamo seguiti in giro per la Germania rimproverandovi di sembrare un po’ troppo come gli Shed Seven – vi ricordate?

Brandon: “Eravate voi? I primi? Non ho ancora mai ascoltato una canzone degli Shed Seven. È stato un’ostacolo frustrante per noi da superare all’inizio, era una cosa menzionata da tutti. Spero che li abbiamo resi orgogliosi, gli Shed Seven. Essere in copertina era una cosa importante. Una volta che siamo finiti in copertina, non è stata la cosa migliore ma è stata comunque importante. Non mi ricordo della Germania ma mi ricordo di aver passeggiato con te a Glastonbury. Per noi quello è stato un concerto speciale, ha acceso un interruttore. Qualcosa è successo; era da un po’ che non suonavamo in Inghilterra e qualcosa è successo mentre eravamo altrove. Siamo entrati in quel tendone e le cose erano completamente diverse. La reazione è stata diversa”.
Ronnie: “È stato un benvenuto a braccia aperte come mai prima”.
Brandon: “Quel tendone in cui siamo entrati pieno di donne alla Mrs Doubtfire che servivano il tè. Non beviamo tè ma ci hanno fatto una foto mentre lo bevevamo. Siamo andati solo io e Mark – non eravamo mai stati ad un festival prima quindi era emozionante. Quella forse era anche la prima volte che indossavo un paio di stivali da fango..e forse sarà l’ultima”.

Il vostro primo articolo in NME, in una rubrica che si chiamava Radar, si è svolto in un set da discoteca illuminato.

Brandon: “Il pavimento si è acceso come in un video di Michael Jackson, come in Billy Jean. Il maglioncino rosa di Ronnie era avanti con i tempi, un apripista”.
Ronnie: “Credo di essere stato l’antenato del rosa. Mia moglie mi aveva detto che mi stava bene, quindi l’ho preso”.

Continuando a parlare dei vostri vestiti…Brandon, ti ricordi la maglietta che indossavi nella tua prima copertina di NME? L’ho comprata dallo stilista subito dopo. La mia missione oggi è in parte celebratoria e in parte avere la prova della sua autenticità per eBay.

Brandon: “Mi ricordo di quando ci hanno fatto quelle foto – avevano avuto l’idea di questo motivo floreale che andava bene con la mia cravatta. La cravatta non era mia, quindi è stata una cosa decisa da NME. Non sono sicuro che la maglietta fosse mia”.