Skip to main content

Q Magazine [01-2014]

I lettori di Q interrogano i Killers su avvistamenti di ufo, biscotti, il fantasma di Elvis e lavorare con Lou Reed.

Due miglia ad ovest della Strip di Las Vegas si trova un’unità industriale che non potrebbe essere più diversa dalla sfilza di sfarzosi hotel e casinò che brillano nella distanza.
È un posto che potrebbe fare da base ad un’azienda che mette in posa doppi vetri, forse, o ad un call center per una società che potrebbe chiudere baracca e burattini in qualsiasi momento. Ma non lo è: qui si trovano i Battle Born Studios, il quartier generale dei Killers. Qui si sentono a casa. Più avanti sulla strada c’è il Gold Coast Casino, dove il frontman Brandon Flowers ha lavorato come fattorino nei primi anni di vita della band. Durante le pause dal lavoro telefonava al chitarrista Dave Keuning lasciando messaggi pieni di idee per canzoni nella sua segreteria telefonica, in modo da poterci lavorare in seguito. Il singolo All These Things That I’ve Done, del 2004, è nato da uno di questi messaggi.
I loro sbocchi creativi sono significativamente migliorati, però, e oggi il quartetto, completato dal batterista Ronnie Vannucci, Jr e dal bassista Mark Stoermer, si trova nel proprio studio di registrazione su misura per mettere i tocchi finali al loro ultimo singolo di Natale. Cimeli dei Killers sono sparsi in giro e un MTV Award se ne sta a prendere la polvere in una credenza, mentre la collezione di DVD del salottino dimostra quanto possano annoiarsi le band mentre si trovano in studio (davvero, chi ha bisogno di due stagioni della serie di Chuck Norris, Walker, Texas Ranger!). Ieri sera il quartetto ha chiuso uno straordinario anno in cui ha suonato allo stadio di Wembley per il concerto più grande della loro carriera. Chiudere l’edizione inaugurale del Life Is Beautiful Festival ha significato la fine di un anno in tour per promuovere il loro quarto album, Battle Born, ma stamattina sono di nuovo al lavoro. C’è un Best Of, Direct Hits, da promuovere e un video da girare. Adesso, però, stanno faticando ad entrare nello spirito natalizio e la loro ottava canzone di Natale è ad un punto morto. Sono chiusi nella sala controllo dello studio mentre Flowers spiega al produttore Steve Lillywhite che per lui la canzone “si trascina vuota e pesante”. Dopo un po’ di tempo passato dal collaboratore degli U2 a stemperarne l’ego, Flowers si sente più positivo. Non c’è un modo migliore per iniziare il Cash For Questions di Q, quindi, che parlare di come si siano presi il ruolo di Babbi Natale indie…

Perché avete iniziato a fare una canzone di Natale ogni anno, e sentite che dovrete farlo per sempre?
Ronnie Vannucci, Jr: Qualcuno ci ha chiesto di fare qualcosa (per beneficenza) che fosse inaspettata da parte di una giovane rock band, e così abbiamo pensato, “Non è una cosa per noi, ma forse potremmo comunque fare qualcosa che possa beneficiare questa organizzazione benefica.” Volevano che facessimo una cosa tipo una foto di noi nudi su una maglietta. Abbiamo risposto, “Non facciamo cose simili ma scriviamo canzoni, forse possiamo fare una canzone di beneficenza?”
Brandon Flowers: Dato che la Giornata Mondiale per la Lotta all’AIDS è l’1 Dicembre aveva senso che fosse una canzone di Natale. Adesso è diventata una tradizione. Siamo diventati creativi con il Natale. C’è stato Babbo Natale che ci ha dato la caccia e una bellissima ragazza messicana che compiva gli anni il giorno di Natale, una canzone su Giuseppe e sulla situazione in cui deve essersi trovato.

Qual è la persona più famosa a cui vi siete trovati vicini mentre eravate all’orinatoio?
BF: Mi sono ritrovato ad un orinatoio vicino a Tony Bennett e ci siamo liberati nello stesso momento. C’era silenzio attorno, è un brutto momento per iniziare una conversazione con qualcuno. Ma era Tony Bennett, una cosa da pazzi!
RV: Hai dato uno sguardo per vedere il suo attrezzo?
BF: No!
RV: Il mio è stato Brad Pitt.
BF: Hai pisciato vicino a Pitt?
RV: Si, al Live8.

Quando avete suonato allo stadio di Wembley avete scritto una canzone in onore di tutte le band che hanno suonato lì prima di voi. Brandon ha detto a Q: “Sono andato su Wikipedia per cercare una lista di tutte le band che avevano suonato (a Wembley) e sono riuscito a inserirli tutti.” Err…un conto è dimenticarsi dei Bros e delle Spice Girls – ma lasciare fuori i Simple Minds è imperdonabile!
BF: Ci hanno suonato anche i Simple Minds?! Dovremmo verificarlo adesso [Brandon da istruzioni al suo manager di andare a cercarlo su Google]. Credo che ci siano un paio di persone che ho lasciato fuori ma non i Simple Minds. Ho lasciato fuori Celine Dion, e Tina Turner. Volevo dare loro una giusta citazione ma non ci stavano nel testo. Sono stati sei minuti molto frenetici. Ma non credo che ci fossero i Simple Minds. Ci siamo dimenticati di loro…e ci hanno chiesto di non menzionarli.

Di che colore devo pitturare la stanza degli ospiti?
RV: Rosa tannenbaum. Ecco il perché: puoi scegliere un colore un po’ più audace con la stanza degli ospiti.
BF: È proprio una bella risposta.

Qual è la cosa più cattiva che avete fatto da piccoli?
Dave Keuning: Ho tirato le uova contro un negozio che vendeva le figurine dei giocatori di baseball e mi hanno preso. La punizione? Ho dovuto pulire tutto e poi sono stato in libertà vigilata per sei mesi. Il modo in cui mi hanno preso è ridicolo perché sono scappato via direttamente a casa correndo sulla neve e hanno semplicemente seguito le impronte.
(Q chiede se la polizia ha controllato se nel suo frigo mancassero un paio di uova?)
DK: Beh, le ho rubate dalla chiesa. Non scriverlo, non voglio che lo scoprano!

Brandon, stai molto in punta dei piedi quando sei sul palco. Perché non abbassi semplicemente l’asta del microfono?
BF: Non credo di farlo perché il microfono è alto e non ci arrivo! Deve essere semplicemente uno strano tic nervoso che ho. È una delle mie “mosse”? Potrebbe essere una mossa ma il microfono è ad altezze sempre diverse, dipende da chi lo mette a posto sul palco. La mia mossa preferita? (Q mostra la mossa del pugno in aria che fa di solito, definendola la mossa dell’Euforia Trionfante). Si la faccio un po’ di volte. L’Euforia Trionfante è la mia mossa preferita. La chiamerò così d’ora in poi.

Qual è il vostro casinò preferito della Strip e perché?
BF: Il Caesars Palace. Molti hotel stanno cercando di cambiare le loro apparenze per adattarsi ai tempi, ma il Caesars Palace è di classe e classico e dà proprio un senso di Las Vegas.
Mark Stoermer: Il Bellagio è OK, anche se è nuovo.
RV: Hanno dei giardini botanici lì.

Chi è il miglior giocatore di ping-pong nella band?
MS: È Brandon. Io non ci gioco.
DK: Io ci gioco e mi sto impegnando per scalare la classifica dei migliori.
BF: Sono dotato, che posso dire? Ho coordinazione.

Che ricordi avete di quando avete lavorato con Lou Reed (Reed ha cantato nella loro canzone Tranquilize, del 2007)?
BF: Ha cercato da insegnarci delle cose che aveva imparato da Andy Warhol. Ci ha raccontato una storia in cui Warhol gli chiedeva, “Quante canzoni hai scritto oggi, Lou?” e lui rispose, “Ho scritto una canzone,” e Andy, “Perché non ne hai scritte cinque?”. Ci ha raccontato questa cosa il primo giorno che abbiamo lavorato con lui e il giorno dopo siamo arrivati in studio e ci ha chiesto, “Quante canzoni hai scritto oggi Brandon?”. Per cui ha instillato in me la volontà di cercare di fare sempre di più. Ha scritto molto, ecco perché era così bravo a farlo. Avevamo una paura assurda di lavorare con lui.
RV: Mi ha mostrato come si fa il t’ai chi. Gli piaceva molto. Io invece non ne so niente. Non mi ricordo com’è nata questa cosa ma lui aveva dei pantaloni di pelle e faceva queste mosse e mi mostrava queste posizione accovacciata con una gamba tesa – si basa tutto sul trovare il proprio centro di gravità. È davvero un bel ricordo per me. È l’unica volta in vita mia in cui ho provato a fare t’ai chi.

Avete mai visto un ufo?
RV: Ne ho visto uno. Avevo un lavoro in cui quando le linee aree perdevano dei bagagli si affidavano alla compagnia per cui lavoravo perché li trovassero e riportassero. Prendevo sempre lavori che mi permettessero di guidare molto così potevo andare fuori città, guidare a lungo e stare via un giorno intero. Stavo guidando verso il centro del Nevada sulla (Route) 95 Nord e ho visto questo punto rosso nel cielo, un rosso come quello di un puntatore laser ma più grande e si muoveva come qualcosa che sta volando, poi è sfrecciato via e ha cominciato a muoversi molto velocemente. Ho accostato. Non avevo un cellulare a quei tempi e ho cercato ci chiamare qualcuno via radio ma nessuno mi ha sentito. Poi è andato dietro questa catena di montagne ed erano le 6 di sera per cui il sole stava tramontando, c’è stato questo lampo di luce, come una luce stroboscopica, e poi è sparito tutto. È stata una cosa pazzesca. Non me lo sto inventando.

Com’è la situazione in fatto di intimo nella band: boxer, mutande o semplice bianco?
RV: Mutande. Da sempre e per sempre. In colori diversi.
DK: Uso entrambi, boxer e mutande.

Avete mai ucciso qualcuno/qualcosa, se si chi/cosa, se no chi/cosa avreste più probabilità di uccidere?
BF: (Rivolgendosi a Keuning) Hai mai sparato, tipo, ad un animale?
DK: (Sospettoso) Intendi, se ne ho mai avuto l’intenzione? Uccido gli scarafaggi. Non mi piace uccidere gli animali, ma gli scarafaggi non contano.

Brandon, quando hai suonato all’Hilton di Las Vegas, hai detto che avresti cercato il fantasma di Elvis. L’hai trovato?
BF: Dico sempre che qui a Las Vegas conviviamo con il fantasma di Elvis. Conviviamo anche con quello di Frank Sinatra e dei Rat Pack. Una delle cose più belle dell’Hilton è che hanno rifatto il palco sui cui Elvis ha suonato. Ha fatto centinaia di concerti lì e prima di salire sul palco pregava in un angolino e anche se hanno rifatto il palco hanno lasciato il pezzo di pavimento di quell’angolo in cui pregava. È stato bello vederlo.

Vi siete dati il nome prendendolo da quello di una band di un video dei New Order. Qual è la vostra band fittizia preferita?
DK: Spinal Tap. Sono fittizi anche se in realtà fanno concerti. Li fanno interpretando una parte quindi credo si possano definire fittizi.
RV: Eddie and the Cruisers (dall’omonimo film del 1983) sono parecchio bravi. Gli Arcade Fire cercano di suonare come loro.
MS: Dethklok, la band di cartoni animati da Metalocalypse (cartone animato americano per adulti).

Qual è il vostro biscotto preferito?
RV: Gli Oreo. Senza ombra di dubbio.
BF: È difficile battere un Oreo anche se mi piacciono i Jammie Dodgers.
DK: Biscotti con pezzi di cioccolato. Preferibilmente fatti in casa. Non da me, spero che qualcun altro li faccia.

Come vi è venuto in mente il concerto post-Wembley al Garage e vi siete poi pentiti di averlo annunciato una volta scesi dal palco di Wembley?
RV: Volevamo fare tutto in quel giorno, l’esatto opposto. Suonare nel posto più grande, e poi in uno dei più piccoli.
BF: C’è stata un po’ di trepidazione dopo il concerto ma è sparita del tutto appena messo il piede sul palco del Garage. È stata una nottata divertente.

Brandon hai ancora il vestito dal video di Spaceman (singolo del 2008)?
BF: Ce l’ho ancora da qualche parte ma non lo metto più. Non è qui con noi adesso, è nel mio pick-up.
RV: Lo porta in giro.
BF: L’ho indossato solo quella notte. È il mio vestito da spaceman. Nessun altro l’ha indossato.
RV: Devo confessare una cosa. Lo indosso qualche volta.

Brandon, ho notato che ti togli gli anelli quando scendi ad incontrare il pubblico durante i concerti. Hai messo le mani tra il pubblico una sera e te ne hanno rubato qualcuno?
BF: Ho perso uno o due braccialetti. Non dirò in quale città, non voglio mettermi nei guai..Ok, è successo a Newcastle. Non voglio perdere la mia fede! Li rimetto subito dopo la fine del concerto.

Fonte—The Killers News