Las Vegas Review-Journal [04-02-2021]
Tutto è iniziato in un armadio.
Prima che la più grande canzone rock del ventunesimo secolo vendesse più di 5 milioni di copie, prima che infrangesse i record delle classifiche nel Regno Unito, prima che ricevesse una nomination ai Grammy e diventasse onnipresente tanto agli eventi sportivi quanto nelle gole infiammate di fan appassionati, Mr Brightside, l’iconico successo dei Killers, ha preso vita in un piccolo appartamento di Las Vegas.
“Il mio amplificatore si trovava nell’armadio attorniato da vestiti. Andavano bene come insonorizzante,” dice il chitarrista dei Killers, Dave Keuning, ricordando il luogo in cui, più di vent’anni fa, è nato l’ormai famoso riff iniziale della canzone. “Ho inserito i cavi e ho provato qualche nota a caso. Mi stava piacendo quel suono, così ho tenuto la diteggiatura. Ho continuato a suonarlo pensando, ‘Beh, e come proseguo da questo punto in poi?’”
“Ho continuato a ripetere e poi è arrivato il pre-coro,” continua. “Ho registrato tutto sul multitraccia che avevo ai tempi. Suonava figa. Sapevo di aver qualcosa in mano.”
E lo aveva sicuramente.
Di recente, Mr. Brightside — con il suo testo che ti prende l’anima e il coro da pugni in aria — è diventata la prima canzone degli anni 2000 di una band a raggiungere più di 1 miliardo di ascolti su Spotify, un risultato notevole considerando che è stata pubblicata nel 2003, anni prima che il servizio di streaming diventasse un mezzo preponderante per l’ascolto di musica come invece è ora.
“È stata la canzone giusta per quel periodo, con l’atmosfera e il sound giusti,” dice Mark Needham. Il veterano tecnico del missaggio e produttore, i cui clienti hanno incluso i Fleetwood Mac e Shakira, ha mixato Mr. Brightside. “Era così aggressiva e punk e indie, ma con un ritornello pop così imponente. Aveva tutte le caratteristiche giuste.”
Ed è stata la primissima canzone scritta dalla band.
“È strano: più impari e più volte torni allo studio o nel garage, più volte esci da lì abbattuto e scoraggiato,” dice Brandon Flowers, il cantante dei Killers. “Ma quei primi tempi sono stati diversi per noi. Sono stati magici.”
La nascita di ‘Brightside’
Faceva fermare le persone se sulla loro macchina c’erano adesivi di band che gli piacevano.
Poi chiedeva se suonassero uno strumento.
Ecco quanta voglia Flowers aveva di iniziare una band.
“Bussavo alla porta delle persone, una volta a settimana, per incontrarle,” ricorda. “Tentavo il tutto per tutto.”
Nel 2001, Flowers ha risposto ad un annuncio di ricerca musicista in un giornale locale, pubblicato da Keuning, che si era trasferito dallo Iowa con la speranza di lanciare il suo progetto.
La prima volta che si sono incontrati, Keuning ha dato a Flowers la registrazione con il riff di Mr. Brightside.
“Quando è tornato aveva già il testo e la melodia vocale,” ricorda Keuning. “Sono rimasto sorpreso. Mi è piaciuto subito quello che aveva creato. Poi abbiamo aggiunto il ritornello assieme — non mi ricordo bene come lo abbiamo fatto. Credo che avesse già lui le note o forse le abbiamo trovate sul momento.”
‘Una bellissima sensazione’
“Quindi abbiamo trovato questo ritornello che, mi ricordo, mi ha dato una bellissima sensazione,” continua Keuning. “Appena finita volevo suonarla ancora perché non mi sembrava vero.”
Il passo successivo è stato reclutare il batterista Matt Norcross grazie ad un annuncio nel settimanale City Life.
Norcoss ricorda di essere stato colpito dalle registrazioni dopo averle ascoltate per la prima volta nell’appartamento di Keuning.
“Ho pensato, ‘Sì, è bellissima,’” dice del mix di New Wave anni ’80 e rock aggressivo. “Era sicuramente qualcosa di diverso da quello che veniva suonato alla radio in quel periodo.”
Nel Novembre del 2001, il trio entra nello studio di registrazione Kill the Messenger, ora chiuso, per registrare una demo da quattro canzoni con Under the Gun, Desperate, Replaceable e Mr. Brightside.
“Mi pare che avessimo speso tipo $2,500 per la registrazione,” dice Norcross.
“Mi ricordo che avevo le farfalle nello stomaco, ero nervoso,” nota Flowers. “Era la prima volta che pagavamo per avere uno studio tutto per noi. Si accende la luce rossa. L’orologio inizia a segnare lo scorrere del tempo. Hai solo un tempo limitato per registrare. Era emozionante anche solo essere lì dentro, in uno studio.”
Quel tempo limitato ha inavvertitamente dato vita alla struttura in qualche modo poco ortodossa di Mr. Brightside, con il secondo verso che ripete il primo.
“È dovuto al temporeggiamento,” riconosce Flowers. “Uno dei ricordi che ho di quando eravamo al Kill the Messenger è stare nella cabina vocale con il testo su un pezzo di carta, e guardare il secondo verso incompleto mentre l’orologio scandisce il tempo. Avevamo pagato quel tempo. Ho pensato, ‘Che faccio? Biascico qualcosa per tutto il secondo verso?’ Alla fine ho optato per cantare di nuovo il primo. Alla fine è rimasto così.”
Norcross ha poi passato la demo al conduttore radio Laurie Steele, che era a campo del programma “Homegrown Show” di KOMP-FM 92.3 dal 1998, ed è stato tra i primi a suonare i Killers nelle onde radio locali.
“Nel periodo in cui sono nati, la musica che andava per la maggiore era quella tipo i Papa Roach, il rap-rock,” ricorda Steele, che all’inizio è stato attratto di più da Desperate che Mr. Brightside. “Il loro sound era completamente diverso — diverso nel senso di chiedersi come etichettare il loro tipo di musica.”
Trasformare la tristezza in successo
Il loro inizio è stato preceduto da un paio di fini.
Quando Flowers e Keuning si sono incontrati per la prima volta, una delle cose che li accomunava era che entrambi venivano dalla fine di una relazione.
“Quando succede ti ritrovi con un sacco di tempo libero,” Keuning dice ridacchiando. “Quindi la tempistica è stata perfetta. Ma la sua fine è stata un po’ più triste della mia.”
Questa situazione ha ispirato il testo di Mr. Brightside, che brucia con i pensieri gelosi di un uomo nei confronti degli intrichi sentimentali di una ex, come un cuore imbevuto di cherosene a cui viene dato fuoco.
“Sfortunatamente, credo che molte persone si identifichino con questa situazione,” Flowers dice a proposito della canzone. “È una situazione che molti vivono, specialmente nelle prime relazioni. A questo si aggiungono una sorta di resilienza nel ritornello — c’è una sorta di risvolto positivo — e la musica che dà una sensazione di trionfo.”
È il mix di vulnerabilità e determinazione, a cui si aggiunge un’emozione universale, che ha reso questa canzone una in cui così tante persone si possono riconoscere.
“Il testo è ovviamente molto personale per Brandon, ma può riguardare chiunque. Ognuno l’ha fatta diventare la propria storia,” dice Needham. “Sono stato a concerti in cui 20.000 persone nel pubblico iniziano a cantarla dall’inizio alla fine, urlando a squarciagola. È una di quelle canzoni che, grazie al testo, entrano in risonanza con le persone.”
E lo ha fatto dall’inizio: Mr. Brightside è una delle tre canzoni che Flowers e Keuning hanno suonato al loro primo concerto durante una sessione open-mic nel 2002 al Cafe Espresso Roma, ora chiuso.
Concerto pauroso
“Abbiamo scritto il nostro nome sulla lista,” ricorda Keuning. “Poi rimani a guardare gli altri e ti chiedi se avrai il loro stesso coraggio, mentre aspetti che il tuo nome venga chiamato e lo stomaco si rivolta. Poi hanno chiamato i nostro nomi, erano semplicemente ‘Dave e Brandon,’ siamo saliti e, con lo sguardo di tutti fisso su di noi, abbiamo iniziato a suonare.”
“Nessuno ha avuto reazioni speciali durante la canzone,” continua, “ma poi una parte del pubblico ha applaudito, quindi è stato confortante. Ma è stato brutale. Credo sia stato il concerto più pauroso che abbiamo mai fatto.”
I Killers si sono poi separati da Norcross, e hanno ingaggiato il batterista Ronnie Vannucci Jr. e il bassista Mark Stoermer, che hanno suonato in una nuova demo di Mr. Brightside.
“Aggiungono molto,” Flowers dice riguardo al contributo dei due alla nuova registrazione di Mr. Brightside. “Non si può ignorare quello che Ronnie e Mark hanno portato, perché l’hanno davvero elevata quando ci hanno messo le mani.”
I Killers hanno poi ottenuto un contratto con l’etichetta indipendente britannica Lizard King, che ha stampato i vinili 7″ di Mr. Brightside, per aumentare il fermento al di là dell’oceano. Ryan Pardey, un DJ locale che sarebbe poi diventato il loro tour manager, e che ai tempi lavorava al Cafe Espresso Roma, ne ha ottenuto una copia e l’ha suonata alle feste indie settimanali che ospitava al club per transgender Tramps.
“Credo di essere stato il primo DJ ad aver suonato la musica dei Killers su una pista da ballo,” dice Pardey. “Eravamo nel periodo di successo dei Postal Service, degli Strokes e degli Interpol. Li ho inseriti senza problemi nel mezzo di quel tipo di canzoni, e di quelle new wave degli anni ’80. Mi sono reso conto che i Killers facevano parte del gioco, tenevano testa e questi grandi nomi di quel periodo.”
La band ha poi suonato ad uno showcase per etichette discografiche al Tramps nel Maggio del 2003, dove Keuning è arrivato avvolto in un grande cappotto di pelo nonostante il caldo.
“Ci saranno stati almeno 40 gradi perché era strapieno e umidissimo, e Dave aveva questa enorme giacca di pelo,” ricorda Pardey. “Avevano trucco e eyeliner a quel punto. Stavano davvero tentando il tutto per tutto.”
E lo hanno ottenuto: la band firma con la Island Def Jam Records.
Pardey ricorda un incontro al Cafe Roma con l’editore di uno dei settimanali che andavano di più quando i Killers hanno iniziato a farsi conoscere in città.
“Mi chiede, ‘Cosa ne pensi di tutta questa promozione dei Killers?’” dice. “Mi ricordo di aver riposto, ‘Segnati le mie parole, saranno la più grande band mai venuta da Las Vegas.’”
Un ‘Hot Fuss’ negli Stati Uniti
Le stelle ancora non erano uscite, ma erano già nate.
È stato con un’esplosiva esibizione pomeridiana al Coachella, nell’Aprile 2004, che i Killers si sono presentati per davvero al pubblico statunitense.
“La sensazione è stata, ‘Le rock star sono arrivate in America,’” ricorda Pardey. “Migliaia di persone saltavano al ritmo di Mr. Brightside. È stato a quel punto che la mania dei Killers è arrivata negli Stati Uniti, quando abbiamo capito che il successo sarebbe durato.”
“Da lì in poi Mr. Brightside, è diventata uno dei momenti chiave del set,” continua. “Non credo sia mai mai successo che non l’abbiano suonata.”
Eppure la canzone non è stata un successo istantaneo.
Nonostante fosse stata pubblicata come primo singolo dall’album di debutto, Hot Fuss, nel Settembre del 2003, Mr. Brightside non ha inizialmente avuto un impatto sulle classifiche americane.
È stato il secondo singolo, Somebody Told Me, che ha dato alla band uno slancio serio negli Stati Uniti.
Più di 250 concerti nel 2005
Poi Mr. Brightside è stata ripubblicata più tardi nel 2004 mentre la band stava praticamente vivendo in tour. Pardey stima che i Killers hanno suonato più di 250 concerti solo nel 2005 — inclusi 19 in 20 giorni consecutivi.
“C’è voluto tempo,” dice Flowers riguardo al lento successo della canzone. “Non eravamo lì a guardare le classifiche, guardavamo la reazione del pubblico ogni sera. Che si suonasse a Cleveland o qualsiasi altro posto, quando si tornava la seconda o terza volta si poteva capire quali fossero le canzoni che prendevano di più. Mr. Brightside era una di quelle. Abbiamo sicuramente notato un coinvolgimento diverso con il pubblico. Era un coinvolgimento fisico.”
La canzone è arrivata al numero 10 delle classifiche statunitensi ed è diventata una successo ancora maggiore in Regno Unito, dove è rimasta nella Top 100 dei singoli per oltre 200 settimane.
“Non sono mai stato una persona presuntuosa, ma ero sicuro che la canzone avrebbe avuto successo, se ci fosse stata data l’opportunità,” dice Keuning. “Pensavo, ‘Se viene suonata alla radio, piacerà alla gente.’ Ero molto sicuro di ciò. Ma non sapevo se sarebbe mai passata alla radio.”
Vent’anni più tardi, lo è ancora.
“Ero ancora così giovane — così giovane — l’ho scritta metà della mia vita fa,” dice Flowers sulle origini della canzone. “Tutto era nuovo ed entusiasmante. È stato solo dopo il tour e la realizzazione del secondo album che abbiamo capito, ‘Non ci sono solo feste e ragazze e tutto il resto; c’è un duro lavoro alle spalle se si vuole continuare sulla stessa strada.’ Bisogna trovare ispirazione. O si accetta ciò o si svanisce.”
“Sono contento che abbiamo insistito e perseverato,” continua. “Questa vita creativa che ho avuto la fortuna di vivere, è iniziata con Mr. Brightside.”
Fonte—Las Vegas Review-Journal