Rolling Stone [22-04-2021]
“Non sarei riuscito ad andare in aeroporto e dedicare altri due anni a stare lontano da casa,” dice il chitarrista e membro fondatore. “Stavo impazzendo”
Il chitarrista Dave Keuning ha formato i Killers nel 2001 quando ha pubblicato un annuncio di ricerca di musicisti su un giornale di Las Vegas, ed è una voce creativa chiave che ha co-scritto classici come Mr. Brightside, Somebody Told Me e When You Were Young. Ma si è ritirato dai tour nel 2017 per passare più tempo con la sua famiglia, citando come causa un esaurimento. Il gruppo ha sempre sostenuto che ne fosse tecnicamente ancora un membro, ma è diventato difficile da credere quando non ha preso parte alle sessioni per Imploding The Mirage nel 2020, e il gruppo ha iniziato a parlare di lui al passato nelle interviste. (Il bassista Mark Stoermer ha smesso di andare in tour con i Killers nel 2016, ma ha partecipato all’album.)
“Non voglio lavare i panni sporchi troppo pubblicamente, ma sono anni che non è una parte davvero produttiva di questa band,” il batterista dei Killers, Ronnie Vannucci Jr. aveva detto a Rolling Stone nel Maggio 2020 (trovate l’intervista a questo link). “Ed è una rottura. Dobbiamo abituarci, e si spera che la situazione si appiani e troveremo un modo per andare avanti. Può tornare se è quello che vuole. La decisione è in mano sua.”
Tuttavia, all’inizio di quest’anno i Killers hanno condiviso un video di loro al lavoro sul nuovo album. Dopo 12 secondi la ripresa fa una panoramica su un uomo mascherato nell’angolo, chiaramente Keuning. Non è stato accompagnato da nessun tipo di annuncio e il gruppo è stato in silenzio da quel momento in poi. Ma abbiamo parlato di recente con Keuning sul suo prossimo album solista, A Mild Case of Everything, e ha finalmente rivelato cosa sta succedendo tra lui e i Killers.
Ti manca suonare dal vivo?
Sì. Mi mancano i concerti e spero di poterne suonare qualcuno, o io da solo o spero con i Killers, quando sarà di nuovo possibile. Ma non ne potevo più del fatto di essere in tour, quando non si è sul palco, che costituisce poi le altre 22 ore del giorno.
Parlo del viaggiare, gli spostamenti da e verso l’hotel o in tour bus per raggiungere la città successiva. È una cosa che ho fatto per molti anni. Alcuni non sono molto comprensivi. Ma ognuno ha una situazione diversa a casa e non tutti sopportano le stesse cose. A volte ho sentito come di essere sotto un piccolo inutile microscopio. A domande tipo, “Perché non vuoi andare tour?” rispondevo, “Intendi perché non voglio stare via 11 mesi all’anno? Devo darti una spiegazione dettagliata? Tu sei via 11 mesi all’anno?”
La mia percezione di Brandon e Ronnie è che accumulano energia andando in tour.
Ognuno ha un livello diverso di motivazione o situazione personale. Mi piaceva. Mi mancano i concerti. Mi mancano soprattuto i concerti, i fan, il pubblico. Ma l’ho fatto per dieci anni. Volevo sperimentare qualcosa di diverso. Ero fortunato ad avere una casa, ma non avevo mai il tempo per starci. Volevo viverci davvero e avere una vita normale.
È stato strano per te sapere che altre persone suonavano le tue parti?
Sì. Ma non sapevo bene come sentirmi. Ancora non lo so. Ma questa è la situazione. Qualcuno avrebbe dovuto suonare le mie parti o non sarebbero andati in tour. Questo è stato il compromesso. Ma è strano. A volte succede che qualcuno suoni una mia canzone è la mia reazione è, “Hey, che figata, ne sono sono onorato.” Ma in questo caso ci sono emozioni contrastanti. Quando succede cerco di essere razionale.
Li ho visti suonare al Madison Square Garden nell’ultimo tour. È stato divertente ma a volte mi è sembrato quasi come i Rolling Stones senza Keith Richards.
Grazie per questa confessione. Sono un grande fan degli Stones e un grande fan di Keith. Penso che la gente non capisca certe dinamiche di certe band. Parlando degli Stones, amo l’era di Bill Wyman. Non sono più gli stessi da quando se n’e andato.
Perché non hai suonato in Imploding The Mirage?
Non lo so. Avevo bisogno di una pausa da tutto. Il processo di creazione di quell’album è stato impegnativo probabilmente quanto andare in tour per 10 o 11 mesi. Ci è voluto molto per registrarlo. Forse addirittura un anno e mezzo. Solo loro lo sanno, ma mi pare che ci abbia voluto molto.
Eravamo ad una sorta di punto morto. Lo abbiamo superato un po’ adesso e ho registrato le canzoni del prossimo album. Sono arrivato quando erano a metà. Ma ho suonato la chitarra nelle canzoni cercando di renderle migliori possibili. Abbiamo scritto un paio di canzoni in cui sono stati usati i mi cambi di note e altre idee.
Hai detto che due anni fa eri frustrato dal fatto che le tue canzoni fossero “cadute sul fondo della pila.” I fan hanno avuto il sentore che ti fossi allontanato perché non eri contento non solo degli impegni del tour, ma anche del tuo ruolo nel processo creativo.
Sì. Voglio dire, non dovrei andare nello specifico perché i fan si aggrappano ad ogni cosa che dico ed è molto difficile non… Credo che, per quanto riguarda il tour, non avrei potuto continuare anche se avessi voluto. Come ho detto, e nessuno capirà, ma fisicamente e mentalmente non sarei riuscito ad andare in aeroporto e dedicare altri due anni a stare lontano da casa. Non ci sarei riuscito. Stavo impazzendo.
Non sono un drogato o roba simile, ma capisco perché tutte le rock star del passato lo erano. Lo capisco al 100% perché ci si inizia ad annoiare in tour. Inizia a mancarti casa. Ti manca la famiglia. E cosa fai per tutto il giorno? Non vuoi … Mi sono stufato di sentirmi costantemente in colpa di non essere mai casa, e ho un figlio.
Avevo tutti questi pensieri. E poi avevo anche bisogno di trovare un equilibrio. Quindi non c’era modo che andassi in tour. La scrittura delle canzoni è una questione separata. Ma come ho detto, se fosse stato registrato a San Diego, ne avrei potuto far parte. Non ero pronto a lavorare a Las Vegas o in Utah per un anno e mezzo.
Ho parlato con Ronnie circa una anno fa. Ha detto, “Non voglio lavare i panni sporchi troppo pubblicamente, ma sono anni che non è una parte davvero produttiva di questa band.”
Mi ricordo di aver letto questo cosa ed ero seccato. Ma io e Ronnie andiamo d’accordo. Non voglio che questo rovini la situazione. [Ride] Ma… [Sospiro] … eravamo una band all’inizio. E qual è il motivo principale per cui siamo diventati una band? Perché eravamo sempre d’accordo su tutto. Andavamo tutti d’accordo. Volevamo tutti fare lo stesso tipo di musica.
Ma con il passare del tempo tutti vogliono fare qualcosa di diverso. La vita privata delle persone cambia. Non è stata una mia scelta non essere coinvolto. Ho cercato di contribuire. [Sospiro] Voglio rispondere a questa domanda con cautela: è una specie di tempesta perfetta. Non ho il controllo creativo. Non posso arrivare e dire, “Questa canzone farà parte dell’album.” Ma allo stesso tempo avevo così tanti problemi nella mia vita privata che era difficile dedicare il 100% della mia creatività all’album.
Credo che la pausa sia stato un gran bene per me. Forse è proprio ciò di cui avevo bisogno. Mi sono sentito molto creativo negli ultimi cinque anni. Ma quando una mia idea non viene usata enne volte, mi ritrovo con poche scelte a mia disposizione: posso lottare per avere ragione o posso usarle in un progetto solista che non raggiungerà lo stesso numero di persone, ma almeno mi dà un senso finito di soddisfazione. E sono contento che alcune di queste canzoni vedano la luce del giorno invece di non essere mai finite.
Quindi, come hai deciso di tornare nella band?
È piuttosto semplice: è successa una cosa e non eravamo rimasti molto in contatto per un paio di anni. Credo sia stata la pandemia, in realtà. Stavano per andare in tour prima che la pandemia lo facesse cancellare. E così mi hanno contattato. Stavano lavorando ad un album perché avevano tutto questo tempo a disposizione, e mi hanno chiesto se ne volessi far parte. Ho detto, “Ci provo.” In realtà non è stato super facile trovarci tutti e quattro assieme in una stanza per colpa della pandemia. Ma ho iniziato a parlare e registrare di nuovo con loro.
Abbiamo fatto il test prima di molte delle sessioni di registrazione, soprattutto nei primi tempi. A volte era a richiesta di altri, tipo un ingegnere o un produttore o il proprietario di uno studio di registrazione, che non voleva lo studio fosse usato a meno che tutti al loro interno si fossero fatti il test. Tutti dovevano essere disponibili a prenderci il rischio dato che l’ultimo anno e mezzo è stato preoccupante. Non è andato tutto liscio come l’olio, anche solo dal punto di vista logistico. Ma siamo riusciti a registrare, e tornare in contatto. La situazione è più rilassata. Forse anche perché non c’era molto da fare o su cui litigare.
Stai dando loro tuo materiale? Stai usando le tue canzoni?
Uh … In alcune canzoni, un’idea che mi è venuta o su cui ho lavorato farà parte dell’album. Ce ne sono probabilmente un paio. Molte erano canzoni già scritte. Non voglio dire molto altro perché non sarebbe giusto per chi farà interviste su questo materiale, ma è una specie di album concettuale. Per cui tutto il materiale scritto doveva sottostare ad un’idea specifica.
Stiamo già parlando di registrare un altro album ancora, e sarebbe da matti se i Killers riuscissero a fare tre album in tre o quattro anni. Sarebbe forse il lasso temporale più breve per noi.
Sarai parte del tour che prima o poi faranno?
Mi piacerebbe. [Ride] Ti rispetto [per averlo chiesto], ma è una domanda che riguarda la band. È stato discusso. Sì, credo che ne farò parte. Ma non voglio dare nessun annuncio ufficiale. Sento che mi darei la zappa sui piedi se lo facessi. Ma mi manca tantissimo suonare ai concerti.
Se faranno 100 concerti, sei pronto a stare così tanto in tour?
Cento? Bazzecole. Mi prendi in giro. Sì, ne farò 100. Quello che la gente non capisce è che sto nella loro città una sera in tutto l’anno, ma ci sono stati anni in cui ne abbiamo fatti 200 durante l’era Sam’s Town/Hot Fuss.
Ci sarà anche Mark?
A questo non posso rispondere. Onestamente non lo so. Non sono lui. Sono felice di essere di nuovo coinvolto. Preferisco fare un passo alla volta.
I fan saranno contentissimi. Per fare un’analogia con un’altra band, è come se gli U2 andassero per un po’ in tour senza The Edge. Non è la stessa band quando si toglie il chitarrista.
Beh, ti ringrazio per questo paragone. [Ride] Non credo di poter commentare altro.
Se The Edge volesse prendersi una pausa di un anno, credo che gli U2 lo aspetterebbero. Non prenderebbero un altro chitarrista per andare in tour.
Ho pensato ad una situazione simile, non lo nego. Mi sono sentito come se mi trovassi in una situazione in cui non avrei mai vinto. Non potevo chiedere loro di fermarsi se volevano continuare. Avrei perso in qualsiasi caso. È una scelta difficile, e ci saranno sempre fan che non capiranno la mia situazione privata. “Perché non ci sei?” e io rispondo, “Lo so che mi odiate, ma almeno potete vedere i concerti dei Killers. Non so cosa dirvi.”
Sei diventato inavvertitamente una persona misteriosa. Usando un’analogia con un’altra band, sei diventato come Izzy Stradlin dei Guns N’ Roses, un chitarrista fondatore della band che ha scritto alcune delle loro canzoni fondamentali e poi un giorno se n’è andato senza molte spiegazioni.
Dieci o quindici anni fa non avrei mai pensato che l’avrei fatto. Avresti dovuto trattenermi mentre urlo e scalcio per non farmi andare in tour. Era una cosa che amavo. Mi ricordo quando crescendo mi chiedevo perché i membri delle band se ne andassero. Rispetto tantissimo le band che sono ancora insieme e ancora mi chiedo perché i membri lascino. È molto difficile capire queste situazioni a meno che non le vivi sulla tua pelle. E sfortunatamente, a me è successo.
È difficile andarsene. Ci sono dal primo giorno. Mi piace ancora suonare dal vivo i nostri successi, è una cosa che non mi stancherà mai, anche solo per vedere la reazione del pubblico a canzoni che ho suonato migliaia di volte. È una sensazione bellissima che non cambierà mai.
Non c’è mai un momento, quando suoni Mr. Brightside, in cui ti ritrovi a pensare, “Ho suonato questa dannata canzone diecimila volte…”
No. Ci sono delle sere in cui arriva il momento in cui penso, “Sono sei mesi che faccio la stessa cosa ogni sera.” Ma passa velocemente. Il resto è solo divertimento.
Se andrai in tour, pensi che suonerai le canzoni di Imploding The Mirage?
Preferire…[Pausa] Sì, le suonerò. Non sono ancora riusciti a suonarle dal vivo. Ci saranno canzoni dagli ultimi due album … se sono in setlist, le suonerò.
È stato strano ascoltare un album dei Killers di cui non hai fatto parte?
Sì. Non so cosa pensare. Se non fai più parte di una squadra, tifi a favore o contro? Non so. Ne fai comunque parte, e ne farai parte per sempre, o li odi solo perché non ne fai più parte? Ma poi rientri a farne parte. È una situazione che confonde. [Ride] Quando me ne sono andato, abbiamo usato la parola “pausa.” Non so perché abbiamo fatto cose che altre band non si prendono la briga di fare, tipo spiegare le nostre motivazioni per qualsiasi cosa. Ci siamo presi una anno di pausa dopo Day & Age. Ma se non avessimo detto niente, non credo che la gente si sarebbe accorta, perché molte band lo fanno.
Il tempo passa così in fretta che, se le band aspettano quattro anni per un altro album, tu neanche te ne accorgi perché stai facendo altro e ascoltando altra musica, e poi all’improvviso ritornano. Ma ognuno aveva un livello di sopportazione … Io non potevo più fare tour/album, tour/album. Non avrei potuto farlo per sempre.
Non ti biasimo, ma è bello che tu sia tornato. Sono poche le band che hanno ancora tutti i membri originari. Dovrebbe essere così per il tempo più lungo possibile.
Sfondi una porta aperta. Sono d’accordo. [Ride]
Fonte—Rolling Stone