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The Times Saturday Review [01-09-2012]

È forse inevitabile che il politico mormone più famoso del mondo, impegnato in una corsa testa a testa per diventare presidente degli Stati Uniti, vorrebbe cercare il supporto della pop star mormone più famosa del mondo per dare un tocco più modaiolo ad una campagna famosa per i suoi jeans da papà e divise militari. Con persone famose come George Clooney e Sarah Jessica Parker che puntano su Barack Obama, Mitt Romney sta disperatamente cercando di trovare qualche star che stia dalla sua parte. Clint Eastwood lo ha reso felice. Ora sembra che l’ex governatore del Massachusetts stia cercando voti da sostenitori più giovani, iniziando con Brandon Flowers, cantante dei Killers.

Nello studio della band a Las Vegas, Battle Born (il titolo del quarto album della band), Flowers rivela che il team di Romney ha chiesto il suo supporto. La rock star trentunenne mormone è “entusiasta” della prospettiva di un presidente mormone, ma, aggiunge con una pronuncia un po’ apatica, “Ho detto di no. Rappresento questa band. Se lo supportassi anche gli altri sarebbero etichettati. Un paio di loro non sarebbe assolutamente contento di questo. Saremo neutrali“.

Flowers vuole che Romney vinca? “Non sono convinto del tutto da nessuno dei due. Non vedo tutta questa differenza, da presidente a presidente. Sembrano solo essere una faccia. Li ho incontrati entrambi. Hanno dei bei sorrisi e stanno bene con i loro completi“. Gli dico che in realtà ci sono differenze tra loro. Ad esempio, Romney supporta la proibizione dei matrimoni gay; Obama invece supporta l’uguaglianza dei matrimoni. Che ne pensa Flowers (che ha moglie e tre figli)? “Non posso dirlo. È difficile da spiegare. Sono in una pop band. Non credo sia il giusto pulpito dal quale fare prediche“. Diventato famoso da quando i Killers sono arrivati sulle scene nel 2003, dopo la pubblicazione della hit Mr Brightside, rivela che Elton John, la lingua lunga più prolifica del pop, gli ha consigliato di “stare zitto“. Cosa che, dice, è difficile, “perché ovviamente ho le mie opinioni“.

Cosa significherebbe per i mormoni se Romney diventasse presidente? “Ci viene tirato addosso troppo fango, tante bugie folli e percezioni sbagliate“, dice Flowers. “Ci darebbe l’opportunità per correggerle. Il primo mormone a candidarsi come presidente è stato Joseph Smith. È stato ammazzato. Se lui (Romney) diventasse presidente sarebbe un trionfo, come lo è stato avere il primo presidente nero“.

La fede di Flowers, incluse le preghiere giornaliere, è molto importante, non si tratta solo di tradizione. Ci credo, la capisco. Quando ero giovane ho letto storie su David Bowie e i Led Zeppelin e sapevo cosa aspettarmi dai cantanti rock. Quello che faccio quando devo espormi per qualcosa è una mia scelta. Diventa sempre più facile“. Ha fatto uso di droghe? “Non lo dirò. Non ne sostengo l’uso. Non mi ricordo neanche l’ultima volta che ho bevuto. Non moralizzo le persone a riguardo. Sto semplicemente percorrendo una strada diversa“.

C’è entusiasmo nello studio – che non si trova vicino alla Strip dove recentemente il Principe Harry ha fatto festa nudo – ma nascosto tra gli anonimi magazzini. Solo quattro fan dei Killers sono riusciti a trovarlo, mi dice il manager dello studio. In qualsiasi momento dovrebbe arrivare il regista Werner Herzog per iniziare a girare con i Killers dei video per una serie di film via internet che mette assieme famosi registi e pop band. (David Lynch con i Duran Duran; Anton Corbijn con i Coldplay). “Siamo entusiasti“, dice Flowers. Le stanze di Battle Born sono un labirinto, con carta da parati ovunque, lampade vecchio stile e un tavolo da ping-pong nello studio principale.

Battle Born” deriva non solo dalle parole scritte sulla bandiera del Nevada ma “puoi applicarlo a te stesso, a questa band. Abbiamo dovuto combattere per arrivare dove siamo“, dice Flowers. I Killers, formati nel 2001, sono stati accettati piuttosto velocemente in Inghilterra, ma “facciamo fatica negli Stati Uniti perché non ci fermiamo mai su un unico tipo di sound. Le stazioni radio non sanno mai quello che daremo loro“.

L’ultimo album non è totalmente diverso dagli ultimi tre: antemico, lussureggiantemente toccante, pieno di synth e rievocativo degli eroi di Flowers, dal Brit pop degli anni ’80, come i Cure, gli Smiths e gli Human League. Il fratello di Flowers gli passava le loro cassette quando erano più piccoli. “Il sound era così romantico. Non ero un ribelle, non volevo truccarmi come Robert Smith per fare arrabbiare mia mamma. Amavo la loro musica“.

La britannicità caratterizza l’ispirazione di Flowers, come le giacche con le piume, i lustrini e il guyliner. Quando David Cameron, fan dei Killers da tempo, si è presentato ad uno dei loro concerti alla Royal Albert Hall nel 2008, un fan ha dichiarato al The Sun che “è stato sicuramente un colpo basso al loro stile. Dovrebbero proibirgli per sempre di andare ai concerti. Magari a parte quelli de Il Divo“. Alla conferenza del partito dei Tory l’anno scorso, l’entrata di Cameron verso il podio è stata accompagnata dalla sua canzone preferita dei Killers: All These Things That I’ve Done.

Il fan che ha parlato male di Cameron ha detto che il concerto alla Albert Hall “era l’opposto del rock ‘n’ roll, pieno di mamme e papà sopra i 40 che ballavano, pensando di essere rock” — e questo sintetizza la più grande forza e debolezza della band. Le canzoni dei Killers non sono solo buon rock, sono anche ottimo materiale per karaoke, anche se alcuni dei testi rasentano il nonsense. Del ritornello “I’ve got soul, but I’m not a soldier” da All These Things That I’ve Done è stata fatta una parodia dal comico Bill Bailey, che l’ha resa con “I got ham, but I’m not a hamster” (Ho un prosciutto ma non sono un criceto, gioco di parole con “ham”, ndt). Per quanto molti amino lamentarsi per niente, “Are we human, or are we dancer?” da Human, provoca ancora più grattacapi.

I Killers si sono formati dopo che il chitarrista Dave Keuning ha messo un annuncio in un giornale di Las Vegas nel 2001, per cercare musicisti per formare una band: “Influenze: Oasis, Smashing Pumpkins, Bowie, Radiohead”. La band ha preso il nome da una frase di Crystal, canzone dei New Order. Il loro primo album, Hot Fuss (2004), ha venduto più di 7 milioni di copie in UK; il loro secondo, Sam’s Town, è stato pubblicato nel 2006 e Day & Age nel 2008. La band ha vinto quattro NME awards ed è stata nominata per sette Grammys. “È stato un onore essere accolti dalle persone che ci hanno influenzato“, dice Flowers dei britannici. Il padre di Flowers suonava la musica di Elton John, per cui è stato “fantastico” per Flowers collaborare con John e anche Neil Tennant. “Ogni canzone è diventata migliore dopo aver parlato con Neil per dieci minuti. Scrivere testi è una cosa quasi istantanea per lui, e grazie a lui è diventato più facile anche per me“.

Recentemente giravano voci che la band si stava per sciogliere dopo due anni di pausa, durante i quali Flowers ha pubblicato un album di successo, Flamingo. Sono vere queste voci? “Non nel breve“, dice Flowers. “Il nostro chitarrista (Keuning) diceva delle cose inquietanti durante le interviste, ma è stato tutto montato troppo“. La band ha parlato di un eventuale scioglimento in futuro? “Si, ci pensiamo sempre. Tutti hanno alti e bassi, ma c’è sempre stata l’idea di fare un altro album“. La pausa è stata dovuta “al tour troppo lungo. Anche se può essere esaltante e affascinante nessuno cresce preparato per farlo tutta la vita“, dice Flowers. Fare le cose da solita sarebbe sicuramente più facile“, ride. “La band è una democrazia. Non siamo d’accordo su tutto. Noi quattro siamo completamente diversi l’uno dall’altro“.

Nonostante i suoi bei zigomi, Flowers dice che: “Lotto ancora con le mie apparenze. Ero grosso da ragazzino. Ho una strana concezione di me stesso. Non mi sento a mio agio nel mio corpo. Non è mai successo. Fisicamente mi sento ancora pesante“. Ti faresti una chirurgia plastica? “No. Quello che fanno certi uomini è una tragedia, tipo Kenny Rogers, è andato troppo oltre. Mio papà sta bene così com’è. Credo che andrà così anche per me“.

Rufus Wainwright ha scritto una canzone, Tulsa, ispirata da Flowers, e dice: “È così sexy eppure così infelice e anche in qualche modo sano e pazzo allo stesso tempo. Non ho mai incontrato nessuno che potrebbe essere venuto fuori da uno stampino di Marlon Brando come lui. Ha questa figura così cupa, volubile, impaziente..aspira tutta l’energia che c’è in una stanza“.

Alcuni degli eroi musicali di Flowers, come David Bowie, hanno segnato delle linee piuttosto confuse sulla sessualità. Ma Flowers non è mai stato attratto dagli uomini. “Quando ero piccolo…” sorride, “mi stai facendo vuotare il sacco…Sono andato direttamente alla sezione dell’intimo per donna nel catalogo di JC Penney. Mi sono sviluppato tardi, il che è stata una fortuna. Se avessi avuto più carisma quando avevo 16 anni avrei sposato qualcuna e niente di questo sarebbe successo“.

Vivendo dapprima in Nevada, dove suo padre si è convertito al mormonismo, e poi in Utah, la madre di Flowers “mi ha viziato troppo. Non sapevo che avevamo debiti“. Suo padre (e suo nonno) lavoravano in un negozio di alimentari. Sua madre, sua sorella e Flowers lavoravano in un ristorante, il Taco Time. Va ancora in un casinò “squallido, ma non mi crea problemi“, lo Skyline, dove si ricorda che quando era piccolo sua madre “guidava su e giù” alla ricerca di suo padre, che giocava d’azzardo e beveva là. “Passare da quello a non chiedersi mai dove fosse (dopo essersi convertito al mormonismo) è stato bellissimo. Ha smesso di bere. Ma gli piace ancora giocare d’azzardo“. Crescere come mormone “non è stata la punizione del fuoco eterno“. Anche se Flowers doveva indossare biancheria intima speciale in chiesa (una maglietta bianca girocollo e mutande bianche che arrivavano sopra il ginocchio), c’era un’atmosfera rilassata“. A 16 anni è tornato a Las Vegas, per lavorare in un club, “ossessionato” dal golf. È andato in giro con “brutti tipi” gli ultimi anni dell’adolescenza, e si ricorda che suonava con spacciatori di droga che bussavano alla porta: “Sarei potuto essere arrestato o peggio“. Riconosce a Trevor Gagner, suo compagno di band in un gruppo pre-Killers, i Blush Response, la sua introduzione alla musica. “Era avant-garde, ho imparato tutto da lui. Mi ha mostrato la progressione delle note smembrando le canzoni dei Depeche Mode. Non sarei qui senza di lui“.

Flowers ha sempre amato Vegas: “Le Cadillac.. Frank Sinatra. A volte la vedo per quello che è, ma lo faccio sempre in modo romanzato. Abbiamo dei tramonti stupendi, il deserto non è marrone, è maestoso. Non riesco ad immaginare di crescere i nostri figli in nessun altro posto“. Ma non è la città del peccato? “I mormoni hanno messo le fondamenta per Vegas”, dice in modo risoluto. “Ci sono molti buoni mormoni qui“. Potremmo pensare che mormonismo e essere una famosa rock star siano due cose completamente separate; Flowers invece no. Quali sono i suoi vizi, allora, se non beve e non fa uso di droghe? Sorride: Mi diverto. Faccio escursionismo“. La madre di Flowers è morta nel 2010: “Fa parte della vita. La cosa più triste è che i miei figli (Ammon, Gunner e Henry) non la conosceranno“. Non c’è “niente di meglio che essere un genitore e nessuna canzone che possa mai scrivere potrebbe mai battere avere i miei figli. Preferisco stare con loro che andare in tour, nonostante ami il mio lavoro“.

È sposato con Tana, che ha incontrato in un negozio di cose di seconda mano (“è stata più coraggiosa di me e mi ha dato il suo numero di telefono“), da sette anni. Heart of a Girl in Battle Born parla del loro incontro. “Abbiamo i nostri momenti belli e quelli brutti, ma non saprei cosa fare se non fossi spostato con lei a non avessimo avuto i nostri figli“. Ne vuole ancora, “ma mia moglie deve essere d’accordo“, e gli piace l’idea di invecchiare: “Tom Petty e Sting hanno fatto alcune delle loro cose migliori tra i trenta e i quarant’anni“.

I Killers hanno un lungo futuro? “Non lo so. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Siamo come fratelli. Ciò non significa che dureremo per sempre, ma abbiamo ancora qualcosa da dare“.

Herzog arriva, sgarbato e con molti assistenti. Flowers e i suoi compagni di band sembrano eccitati che si sia materializzato nel loro anonimo studio. “Lo faremo funzionare“, dichiara Herzog a proposito delle riprese, mentre girano idee di far sedere Flowers su una macchina con le gambe che penzolano fuori dal finestrino. Gli occhi di Herzog si illuminano quando vede il tavolo da ping-pong: ovvio incontro di menti.

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